Il Milan vince una sfida complicata giocando solo 45 minuti più recupero, partiamo da questo. Il motivo è semplice: come già accaduto contro Genoa e Salernitana, il Verona di Igor Tudor, o per sottovalutazione dell’avversario o per eccessiva prudenza, si chiude e si fa schiacciare dall’avversario, ritenuto ormai domato, e scompare dal campo.
Travolto dalla furia di questo, il team scaligero è del tutto incapace di rispondere e sembra accettare il suo destino come il capitano del Titanic nuotando tra masochismo, superbia e forse una preparazione atletica che non è quella del connazionale di Tudor Ivan Juric.
Se è inspiegabile, al di fuori da questi schemi, l’eccessiva lunaticità del Verona, forse lo è il doppio volto di questo Milan post-sosta. Come l’anno scorso, sempre contro un Verona identico nell’atteggiamento, patì le pene dell’inferno, anche se per mezz’ora, svegliandosi per tempo e rimontando, seppur a fatica e senza vincere. Altra convergenza, il gran numero di infortuni.
Tra assenze e un’imminente sfida contro il Porto da vincere ad ogni costo, Stefano Pioli opera scelte obbligate e manda in campo un giovane rampante come Daniel Maldini, all’esordio dal primo minuto a San Siro, un ancora misterioso terzino sinistro come Ballo-Touré, che non si sa se sia forte oppure scarso, ma ad oggi le sue prestazioni sono ben poco incoraggianti, e un Rebic non in condizione.
I primi trentacinque minuti sono sconcolanti: il Verona fa quel che vuole, segna due gol, pressa e tiene sempre palla camminando sulla carcassa di un Milan in enorme difficoltà. Al 36° Rebic lascia per infortunio ed entra Leao, ma l’unico a far qualcosa in avanti è Calabria.
Nella ripresa escono Saelemaekers e Maldini, ben poco illuminanti, ed entrano Krunic e, attenzione, Castillejo, che praticamente è al suo esordio stagionale se non riteniamo che il minuto disputato a settembre contro il Cagliari sia effettivamente uno spezzone.
Mentre Krunic fa il suo e dà vitalità al centrocampo, Castillejo, tra un pallone perso e l’altro, diventa protagonista tra il 76° e il 78° conquistando un rigore, poi trasformato da Kessié, e provocando l’autogol di Gunter.
Leao, altro subentrato, sta crescendo sempre più e ad oggi è imprescindibile: strappa quando vuole e da fue suoi palloni nascono l’1-2 di Giroud e l’azione del rigore. Anche oggi Pioli ha vinto con i cambi, ma primi tempi così non sono da ripetere mai più.
TOP MILAN
Leao 7.5: è uno dei protagonisti del grande secondo tempo del Milan.
Castillejo 7.5: separato in casa, sul mercato, in questi anni ha ben poco contribuito, ma stasera è la sua prima serata davvero positiva; entra e spacca la partita.
Pioli 7.5: ha vinto ancora lui con una perfetta lettura del match e i cambi giusti.
FLOP MILAN
Ballo-Touré 4.5: troppo impaurito e disordinato.
Kessié 5: ok il rigore, ma non ci siamo proprio. Troppi palloni malgestiti.
Saelemaekers 5: sbaglia moltissimo e gioca con troppa timidezza.
TOP VERONA
Kalinic 6.5: rinato dopo anni di oblio, fa sponde e tiene alta la squadra.
Gunter 6.5: l’autogol decisivo non rovina una prestazione molto buona.
Caprari 7: segna un bel gol ed è pericoloso anche in altri frangenti.
FLOP VERONA
Nessun flop.
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