Dopo poco più di quattro mesi dal 2-0 che valse la qualificazione in Champions League, il Milan torna a Bergamo e disputa un’altra grande prova, fatta di sostanza e maturità e con tanti sprazzi di qualità, sebbene sia un successo macchiato da un calo di tensione eccessivo nei minuti finali. Ma partiamo con ordine.
Nemmeno sono passati trenta secondi dal fischio d’inizio che Calabria, ricevuta una bella palla da Hernandez, si trova a tu per tu con Musso, che la prima volta dice no per poi arrendersi.
Quello del terzino destro è il terzo gol più veloce del Milan in Serie A dal 2004-2005 (la statistica viene rilevata a partire da quell’annata) dopo quello di Leao a Reggio Emilia (6 secondi!) a gennaio e quello di Muntari contro la Juventus nel 2013-2014 (20 secondi).
L’Atalanta non demorde ed è dunque Maignan a diventare protagonista poco prima della metà del parziale con due interventi fondamentali su Zappacosta e Zapata.
Passato il pericolo, i rossoneri congelano il risultato e a fine tempo raddoppiano con Tonali, che approfitta di un errore di Freuler per scippargli il pallone e involarsi verso la porta e mettere il pallone in rete.
Nella ripresa non accade granché, a parte un gol sfiorato da Saelemaekers, salvo che nel finale: Leao cala il tris al 78° con un destro a giro all’incrocio su invito di Hernandez al culmine di un contropiede.
Gli ultimi nove minuti, dall’85° al 94°, sono appannaggio, invece, dell’Atalanta, che approfitta del rilassamento degli avversari e segna con Zapata su rigore assegnato per un fallo di mano di Messias e poi con Pasalic con un tocco sotto porta. Ma ormai è tardi e il risultato non cambia più.
Vittoria importantissima, questa, che riporta il Milan in seconda posizione. Altro scontro diretto positivo dopo quelli con la Lazio e con la Juventus. Tantissime luce e poche ombre.
Le luci arrivano dalle prestazioni splendide di Maignan, Leao e Tonali e non solo, ma soprattutto dalla gran partita di Kessié, di nuovo in palla dopo alcune prove disastrose.
Senza farsi notare Saelemaekers è sempre continuo, raddoppia tanto, inizia l’azione che porta al gol di Calabria e sfiora il 3-0.
Rebic è più dedito al sacrificio e alla lotta, e tira poco; a voler trovare un giocatore insufficiente dovremmo essere cattivi con Messias, responsabile del rigore dato ai bergamaschi nonché di vari errori nella gestione del pallone.
Invece evitiamo, poiché capita di regalare rigori, specie se il ruolo è un altro, e subisce fallo nell’azione del secondo gol nerazzurro. Inoltre avvia l’azione che porta al gol di Leao.
Nell’Atalanta, invece, non funziona quasi nulla. Mancano grinta, pressing, lucidità, tutto. I due gol nel finale sono due regali degli avversari, frutto di azioni estemporanee.
Gasperini sbaglia molto, rimedia all’infortunio di Pessina spostando sulla trequarti Mahele, ma non rende minimamente. Dovrà lavorare parecchio durante la sosta.
TOP MILAN
Maignan 7.5: fondamentale nel primo tempo e incolpevole sulle reti.
Hernandez 7.5: scende poco, ma è sempre più maturo tatticamente e inventa le azioni del primo e del terzo gol.
Tonali 7.5: sempre più titolare. Anche oggi un gol voluto e segnato di sciabola.
FLOP MILAN
Nessuno
TOP ATALANTA
Zapata 6.5: è l’unico a provarci.
FLOP ATALANTA
Freuler 4.5: perde una marea di palloni, compreso quello che porta al gol di Tonali.
Mahele 4.5: inizia male per poi, spostato sulla trequarti, sparire dal campo.
Malinovsky 5: si vede di rado.
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