Vittoria per la squadra di Kiraly nellla semifinale di Volleyball Nations League contro la Turchia. Bartsch e compagne si confermano la formazione più completa e domani si giocheranno il successo col Brasile.
Faticano, ma non più di tanto, gli Stati Uniti che nella semifinale di Volleyball Nations League femminile rifilano un secco 3-0 alla Turchia, e raggiungono il Brasile a sua volta vittorioso sul Giappone. Una grande dimostrazione di forza della squadra di Kiraly, che rimonta un secondo set ormai compromesso e si sbarazza di un avversario temibile con il massimo scarto.
Le ragazze a stelle e strisce hanno in Drews la loro migliore marcatrice (9 punti contro i 17 di Karakurt, top scorer del match). Un numero che fa riflettere sulla profondità della rosa statunitense, che permette a Poulter di variare il gioco senza grossi problemi e a Kiraly di cambiare le carte in tavola qualora si trovi in difficoltà. La Turchia ha dato l’impressione di potercela fare solo nel secondo parziale, ma poi ha dovuto soccombere alla maggiore qualità delle avversarie.
Il racconto del match
Kiraly schiera la diagonale Poulter-Larson, con Thompson e Bartsch di banda, Washington-Akinradewo al centro e Orantes libero.
Risponde la Turchia con Cansu-Karakurt in diagonale; Baladin e Ismailoglu sono le schiacciatrici; al centro Erdem e Caliskan, che sostituisce Gunes; libero è Akoz.
L’inizio di gara è piuttosto sbilanciato sia da una parte della rete che dall’altro: a un parziale di 4-0 statunitense, dopo un errore di Baladin, risponde un 5-0 turco che culmina in un errore di Larson con la parallela.
Erdem mura Thompson e la Turchia è avanti 6-8. Le due squadre continuano a sbagliare tanto e gli errori di Erdem (con la fast), nonché un attacco out di Baladin riportano gli USA avanti 10-9.
Poulter mantiene le lunghezze con un tocco di seconda (12-10), poi un attacco abbondante di Baladin consegna alle americane il +3 (15-12). Karakurt tiene a contatto le sue con un mani-out, ma gli Stati Uniti scavano ancora il solco sfruttando una slash con Thompson (18-15).
Guidetti chiama tempo, ma al ritorno in campo la musica non cambia: Washington mette a terra la fast del 21-17 e, nonostante i tentativi turchi di mantenersi in scia con Karakurt e Baladin, Thompson conquista tre set point con un attacco in diagonale (24-21). Set point subito capitalizzato murando Caliskan.
Nel secondo set si vede in campo una Turchia ritrovata: subito +2 con un attacco di Baladin tra muro e rete (1-3), poi Bartsch viene costretta all’errore, e Kiraly comincia a preoccuparsi (2-5).
Le cose non migliorano perché Karakurt mette a terra il pallone del 3-8. Dopo il timeout tecnico gli USA tornano galvanizzati in campo: il muro di Poulter su Ismailoglu vale il 7-8 sul quale Guidetti chiama tempo. Al ritorno in campo, le turche firmano un altro break importante con il muro di Karakurt su Akinradewo (8-12).
Kiraly chiama timeout, ma sale in cattedra Eda Erdem, che con i suoi muri fissa il punteggio sull’8-15, distacco che Karakurt aumenta ulteriormente con un pallonetto (8-16).
Il set sembra andato, ma mai dare per morte le ragazze a stelle e strisce. Kiraly mette in campo Drews e Robinson e la musica cambia: due aces, proprio di Drews, fissano il punteggio sul 14-17. Guidetti chiama tempo, ma qualcosa sembra essersi inceppato, giacché Robinson firma il punto del 16-18.
Erdem, con un ace, ricaccia gli USA a distanza di sicurezza, ma le bianche si affidano ancora a Robinson che, prima in diagonale, poi sfruttando le mani della subentrata Kalac, porta il punteggio sul 22 pari. E le americane riescono ad accelerare proprio nello scorcio finale del set: Karakurt spreca una diagonale, mentre Baladin viene murata consegnando agli Stati Uniti due set point. Ci pensa Drews, con un altro attacco in diagonale, a chiudere il set 25-23 e completare un ottimo turno al servizio di Poulter.
La Turchia, scossa evidentemente dalla rimonta subita, rischia di scivolare fuori dal match: l’ace di Washington, con aiuto del nastro, la caccia sul 10-6. Solo un muro di Erdem su Robnson, e un ace di Cansu evitano che il match finisca troppo presto. Sul 10-9 la Turchia si ritrova e va in vantaggio dopo un errore di Drews (11-12).
Il punto di vantaggio viene mantenuto fino al 15-16 (invasione di Poulter), poi gli USA trovano un’altra accelerata murando Seinoglu e andando a segno con l’accoppiata Robinson (mani out) Drews (diagonale). 21-18 e match che si avvia verso la conclusione.
Anche perché sul finire di partita sale ancora in cattedra Drews: suo il mani-out del 23-20, così come l’attacco che si insacca tra mani e rete, donando agli USA quattro opportunità di chiudere la contesa. Ci pensa Baladin, suo malgrado, con un attacco alto che finisce abbondantemente fuori. 25-20 e finale meritata per gli Stati Uniti che domani, contro il Brasile, ci daranno forse il saggio di un match da medaglia olimpica.
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