Dopo nemmeno un anno dal suo ritorno in rossonero, le strade di Zvonimir Boban e dell’AC Milan sembrano definitivamente dividersi. Alla base una profonda spaccatura nata in seno alla dirigenza rossonera.
Da una parte l’area tecnica, nelle figure in particolare dello stesso Boban e di Maldini, convinti che per riportare questo Milan in alto serva migliorare la rosa aggiungendo giocatori di esperienza, dall’altra l’area commerciale, e Ivan Gazidis, deciso a portare avanti il “progetto giovani”.
Due idee diverse di portare avanti la società, che probabilmente sono sempre state inconciliabili, che hanno portato le prime frizioni interne a Casa Milan. Frizioni diventate poi sempre maggiori, fino a diventare una vera e propria rottura nelle ultime settimane, con il caso Rangnick.
L’ex allenatore del RB Lipsia era stato bloccato già da qualche tempo da Gazidis come successore di Pioli, senza consultare Boban e Maldini che ne erano venuti a conoscenza a giochi fatti.
Maldini aveva provato a salvare la situazione in extremis, dichiarando che il tedesco per lui non era “un profilo adatto ad un club come il Milan”. Ma niente ha fermato Gazidis, che con l’appoggio di Elliot, ha proseguito i contatti con Rangnick, bloccandolo di fatto per la stagione 2020-2021.
A portare al licenziamento di Boban da parte del Milan, sono state le ormai celebri dichiarazioni di “Zorro” alla “Gazzetta dello sport”, in cui il Chief Football Officer croato aveva cosi commentato l’operato di Gazidis: “Non avvisarci è stato irrispettoso e inelegante. Non è da Milan. Almeno quello che ci ricordavamo fosse il Milan”.
Parole che, pronunciate alla vigilia della sfida di andata con la Juventus di Coppa Italia, non sono state ben viste dall’ ambiente rossonero.
Elliot non ha gradito l’uscita di Boban e costretto a schierarsi, ha deciso di stare dalla parte di Gazidis, appoggiando in pieno il sudafricano e licenziando Boban. L’annuncio ufficiale dell’addio del croato dovrebbe arrivare domani in serata. Dopo la partita di Coppa, ancora con la Juve.
A rischiare però non è solo Boban, ma anche lo stesso Paolo Maldini. L’ex capitano rossonero potrebbe lasciare a fine stagione o addirittura seguire subito il croato, lasciando il Milan già da ora.
Si fanno riflessioni anche sulla figura di Massara, rimasto finora un po’ ai margini di questa storia, ma anche lui legato alle figure delle due bandiere rossonere, e potrebbe anche lui essere sostituito.
È ancora una volta un Milan pieno di contraddizioni con un Manager che dovrebbe occuparsi solo di aspetti commerciali che invece entra prepotentemente in decisioni che dovrebbero riguardare l’area tecnica.
Ma soprattutto altre due bandiere bruciate, che si vanno ad aggiungere ai vari Seedorf, Inzaghi e Brocchi, e più recentemente Leonardo e Gattuso.
Una serie di vicende che non fanno certamente il bene del Milan, che nel dopo Berlusconi non trova pace e continuità societaria, rendendo impossibile una scalata del club ai vertici italiani ed europei, palcoscenico da cui i rossoneri mancano ormai da troppi anni.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.