Frank Lampard non è più l’allenatore del Chelsea: l’ex centrocampista, e bandiera dei “blues”, è stato esonerato oggi, all’indomani della vittoria contro il Luton che è valsa l’accesso agli ottavi di finale di FA Cup. Troppo poco per salvare il classe 1978, cui sono risultate fatali le cinque sconfitte negli ultimi otto turni di campionato che hanno fatto scivolare il Chelsea al nono posto in classifica, fuori dalla lotta Scudetto e dalla zona Europa.
Eppure il Chelsea è stato vero protagonista della campagna acquisti estiva: sono arrivati a Stamford Bridge giocatori come Werner e Havertz, che avrebbero dovuto far compiere il salto di qualità a livello continentale. Invece Havertz ha fatto fatica ad inserirsi, e Timo, seppur titolare, non ha inciso come in Germania.
Una decisione non facile, quella di esonerare Lampard, visto anche ciò che rappresenta per la storia del Chelsea e il rapporto intimo e privilegiato che ha con i tifosi. Lo si evince anche dalle parole di Abramovich, che ha sottolineato il suo rapporto di stima con il tecnico:
“È stata una decisione davvero difficile da parte del club, non ultimo il fatto che ho un’eccellente relazione personale con Frank e provo un enorme rispetto nei suoi confronti. È un uomo di grande integrità, con una profonda etica del lavoro. A nome di tutto il board e del sottoscritto, voglio esprimere la mia gratitudine per il suo lavoro e l’augurio dei migliori successi in futuro. È un’icona del club e il suo status resta intatto. Sarà sempre il benvenuto allo Stamford Bridge”.
Ora si volta pagina e il testimone passa nelle mani di Thomas Tuchel, che ha già subito lo “scotto” dell’esonero, dovendo lasciare la panchina a Pochettino. L’allenatore tedesco ha l’onere di far risalire quanto prima il Chelsea, e riportarlo a lottare almeno per un posizionamento in Champions.
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