Momento importante in casa Sassuolo, con una giornata di campionato ancora da disputare, con l’obbiettivo settimo posto a portata di mano ,il futuro in casa nero-verde sembra andare verso una fase rivoluzionaria, con netti capovolgimenti di fronte e nuove frontiere, sia per quanto riguarda la guida tecnica, sia per quanto attiene il parco giocatori.
Ormai la notizia è ufficiale da diverso tempo, Roberto De Zerbi non sarà più l’allenatore della formazione emiliana, lo ha annunciato direttamente , al termine della partita vinta con il Parma, l’allenatore, ha rilasciato una intervista, e come al solito non ha detto parole scontate, ma concetti importanti, precisando che la sua è una scelta di cervello e non di cuore, e che lascia il Sassuolo perché pensa di aver raggiunto l’apice, un risultato difficilmente superabile.
Tanti, hanno giustamente analizzato questa situazione, ma come spesso, tanti, a mio modesto parere, non hanno valutato attentamente. Dopo tre anni, De Zerbi, non ha solo raggiunto un obbiettivo così importante come l’ottavo posto (o settimo in questa stagione), ma ha semplicemente stravolto l’intera società calcistica, con una cultura del lavoro e una visione del gioco a trecentosessanta gradi, stupendo mezza Europa, e attirando sudi se la stima e l’attenzione di quello che oggi è indubbiamente il miglior allenatore al mondo: Pep Guardiola.
Troverete tante interviste del tecnico, che sempre in punta di piedi e con invidiabile autocontrollo, pennella calcio ed espone precisamente e senza equivoci il suo manifesto calcistico, a tal riguardo, risulta iconica l’intervista rilasciata alla BoboTv dove spiega alla perfezione concetti di fondamentale importanza quali la costruzione dal basso e il suo non essere prigioniero di schemi e chiusure mentali.
Sempre più insistenti le voci che vedono De Zerbi vicinissimo alla panchina dello Shaktar Donetsk, una notizia che, chiaramente, ha fatto molto discutere, specie circa l’ambiente Italia che come al solito si lascia sfuggire i migliori talenti, ma in realtà, anche al riguardo vanno fatte opportune analisi, e non bisogna abbandonarsi a sterili polemiche o considerazioni banali che lasciano il tempo che trovano.
E per farlo, bisogna analizzare il percorso di questo importante allenatore, sin dall’inizio della sua carriera, De Zerbi, ha dimostrato non solo di essere un grande allenatore, ma anche una persona intelligente e matura, non ha mai forzato le tappe della sua carriera, ha preferito la gavetta, partendo dal Foggia, passando dal Benevento, approdando in Serie A da allenatore maturo, con idee ben chiare e pronto a lavorare solo con società organizzate e competenti.
Come ha affermato il portiere Emiliano Viviano, tanti club importanti di Serie A hanno cercato De Zerbi, che, tuttavia, ha preferito trasferirsi all’estero per continuare a migliorare e a portare avanti i suoi studi sul calcio, in un club, che gli può garantire anche titoli e l’importante vetrina della Champions League, dunque, De Zerbi, ancora una volta, ha saputo mettere in campo efficienza e progettualità, puntando a migliorare il suo status da allenatore seguendo ancora una volta il suo percorso, per arrivare in vetta gradualmente, con meriti sportivi e per restarci, lasciando ancora una volta il segno, come solo lui sa fare.
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