Guerra russo-ucraina, ulteriore ritorsione della UEFA nei confronti del Chelsea di Roman Abramovich: i “blues” non potranno vendere biglietti per le gare casalinghe a Stamford Bridge.
Il Chelsea non potrà vendere tagliandi in vista delle gare casalinghe dell’attuale edizione di Champions League. Lo ha deciso la UEFA, come ulteriore misura punitiva nei confronti della squadra del petroliere russo Roman Abramovich.
“mentre Roman Abramovich possiede il club e sono in vigore le sanzioni dell’UE – si legge sul sito ufficiale della federazione calcistica europea – Il Chelsea non sarà in grado di vendere i biglietti per le future partite casalinghe di Champions League in questa stagione“.
La squadra allenata da Thomas Tuchel ha avuto accesso ai quarti di finale della Champions League dopo aver sconfitto il Lille con il punteggio complessivo di 4-1. Il club campione d’Europa sarà però costretto a rinunciare al calore del pubblico e ai relativi introiti della vendita dei biglietti, a partire dal prossimo turno, quando la competizione entrerà nella sua fase nevralgica.
Ne rimangono solo otto, e il Chelsea punta a bissare la propria leadership europea, dopo essersi imposta nel derby contro il Manchester City, che lo scorso anno è valso la finale. Il club londinese si trova però ad affrontare una situazione complessa, osteggiato dalle decisioni UEFA che si è allineata alla linea dura intrapresa dall’Occidente nei confronti della Russia. Decisioni che si sono ripercosse sul patron del club, Roman Abramovich, costretto a cedere tutti i beni in suo possesso nel territorio d’Oltremanica. Tra questi anche la squadra campione d’Europa in carica.
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