UEFA, addio al Fair Play finanziario. Ceferin annuncia le nuove regole basate su: solvibilità, sostenibilità e controllo dei costi. Limite spesa fissato al 70% dei guadagni.
La UEFA volta pagina in tema di controllo finanziario: addio al Fair Play Finanziario, che da oltre un decennio rappresenta il principale indirizzo d’orientamento nella gestione economica dei club europei. Come spiegato sul sito della stessa Federazione, la pandemia da Covid-19 ha stravolto il mondo del calcio, causando una netta diminuzione dei ricavi a fronte di costi rimasti pressocché inalterati.
Nello specifico, fa sapere la UEFA, le squadre dei maggiori cinque campionati europei hanno fatto registrare perdite per 7 miliardi di euro nell’ultimo biennio. Tale scenario ha reso necessaria rivedere le regole del controllo finanziario, per offrire ai club meccanismi più flessibili nel pieno rispetto della sostenibilità finanziaria che, come ha ricordato Ceferin, resta il primo obiettivo da perseguire.
Regole che sono state poste al vaglio e approvate oggi dal Consiglio Esecutivo del UEFA, ed entreranno in vigore a partire dal prossimo giugno. Il nuovo meccanismo si ispira ai principi della solvibilità (assenza di debiti con altre società calcistiche, istituti di credito e altre istituzioni), sostenibilità e controllo dei costi (limite massimo di spesa calcolato sui ricavi).
Solvibilità, Ceferin: “Saremo severi con chi non onorerà i debiti nei termini previsti”
La UEFA si dimostra particolarmente severa nei confronti delle società insolventi: tutti i debiti contratti verso altre società di calcio, istituti di credito, o la stessa UEFA, dovranno essere saldati al massimo entro 15 giorni dalla scadenza.
Come si apprende dai colleghi di TMW, un ritardo superiore ai 90 giorni, nell’estinzione del debito, sarà considerato un aggravante dal UEFA Club Financial, l’organismo di controllo finanziario dei club.
Ceferin ha annunciato controlli ogni tre mesi, e tolleranza zero verso chi dovesse ritardare i pagamenti dimostrandosi inadempiente. Tale misura è stata concepita a maggior tutela dei creditori, ma può essere vista anche come uno sprone per i club
Nuova sostenibilità finanziaria: tetto spesa al 70% dei ricavi entro il 2026
Riguardo il tema della sostenibilità finanziaria, il limite spesa per ciascun club (comprensivo sia dei costi per i trasferimenti di mercato, sia dei costi sugli ingaggi e sul personale) sarà calcolato in base ai ricavi. L’obiettivo è raggiungere un tetto del 70% entro il 2026.
Come vi avevamo accennato in un precedente articolo, la UEFA intende implementare tale misura in maniera progressiva nei prossimi tre anni, così da permettere ai club di adeguarsi.
Per chi non rispetterà i nuovi parametri, soprattutto in materia di solvenza dei debiti, sono previste sanzioni pecuniarie e sportive, che devono essere ancora definite.
Dal prossimo giugno si volta pagina, dunque. La UEFA punta a creare un modello più sostenibile di calcio. I parametri approvati oggi dal Comitato Esecutivo della Federazione di Nyon serviranno da guida per i club del vecchio continente.
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