Tour de France 2021, Van Aert doma il Mont Ventoux

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Wout Van Aert vince la tappa più ostica del Tour de France, quella da Sorgues a Malaucene, che prevedeva la doppia scalata del Mont Ventoux. È il terzo belga, dopo Merckx e De Gendt, a conquistare il gigante della Provenza.

Wout Van Aert ha fatto l’impresa! Sua la tappa regina di questo Tour de France da Sorgues a Malaucene. 199 chilometri che avevano come punto apicale la doppia scalata del Mont Ventoux, il gigante della Provenza, che oggi doveva essere scalato sia dal versante di Sault che da quello di Bedoin.

Il belga si è reso protagonista di un’azione in solitaria nel corso della seconda ascesa. Ha staccato il gruppetto di sette che era andato in fuga, e si è lasciato dietro uno sbrandellio di corridori, con gli uomini della Trek Segafredo, Mollema ed Elissonde a seguirlo con un distacco di circa un minuto e mezzo e il campione iridato Alaphilippe che accusava un ritardo vicino ai tre minuti.

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Era stato proprio Alaphilippe, insieme a Quintana, ad attaccare per primo. Il francese è scollinato per primo sui primi due GPM di giornata, Cote de Fontaine-de-Vaucluse e Cote de Gordes, entrambi di quarta categoria. Dopo lo scollinamento Alaphilippe viene raggiunto da Dan Martin e presto si forma una fuga a quattro cui si aggiungono anche Perez (Cofidis) e Pierre Rolland (B&B Hotels).

Mentre i quattro continuano la propria azione, in fondo al gruppo perdono contatto alcuni velocisti tra cui Sagan e la maglia verde Cavendish. Si arriva dunque alla prima difficoltà altimetrica di una certa consistenza, il Col de la Liguiere (prima categoria, al 6,7% di pendenza). Una vetta che Dan Martin riesce a conquistare scollinando per primo davanti a Rolland, Alaphilippe e Perez.

Dopo il GPM i quattro attaccanti vengono riassorbiti dagli inseguitori e in testa si forma un gruppo di 16 che affronta la prima scalata del Mont Ventoux. Sulle pendici brulle del gigante di Provenza, che viene affrontato dal versante più “dolce”, quello di Sault (22 km al 5,1% di pendenza), rimangono in sette al comando. Tra questi Alaphilippe, Perez, Elissonde e Van Aert, che darà spettacolo sulla seconda ascesa.

Alaphilippe resiste in testa anche al primo scollinamento dal Mont Ventoux, ma dopo la picchiata in discesa verso Malaucene, quando la corsa approccia il “Monte Calvo” dal versante duro di Bedoin (15,7 km all’8,8%), il campione del mondo si stacca, impotente davanti agli scatti di Elissonde e di Van Aert, che riesce a fare il vuoto. Il belga se ne va in solitaria, staccando Perez ed Elissonde di oltre 30 secondi.

La salita fa tanta selezione, cosicché diversi corridori, tra cui anche il secondo in classifica O’Connor, accusano la fatca e si staccano. Intanto il gruppo Pogacar, sempre tirato dalla Ineos, aumenta l’andatura. Lo sloveno ne emerge con Carapaz, Uran e Vingegaard, ma è proprio il danese a fare la differenza: stacca Pogacar che lo lascia fare e aspetta di ricongiungersi a Uran e Carapaz. Vingegaard si lancia all’inseguimento di Mollema ed Elissonde, assottiglia lo svantaggio fino a 24 secondi, ma non riesce a prenderli. Mentre Van Aert trionfa in solitaria a Malaucene, Mollema ed Elissonde si contendono il secondo posto, con quest’ultimo che vince la volata per la piazza d’onore.

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