Tadej Pogacar è re dei Pirenei: dopo il Col du Portet conquista anche l’arrivo in salita a Luz Ardiden davanti agli avversari di classifica. Lo sloveno fa razzia al Tour de France e si prende anche la maglia degli scalatori.
La maglia gialla fa la maglia gialla: Tadej Pogacar è incontenibile. Conquista l’arrivo in salita a Luz Ardiden, vince la seconda tappa consecutiva e si prende la maglia a pois, simbolo del miglior scalatore. A memoria è difficile andare a ripescare un corridore così dominante. La “Grand Boucle” non ha più argomenti e si inchina di fronte a un ragazzo che non sembra intenzionato a lasciare nulla agli avversari, neanche le briciole.
Ieri era stato il turno del Col du Portet, scalato davanti a Vingegaard e Carapaz. Oggi la storia si ripete nell’arrivo in salita a Luz Ardiden. Pogacar è scattato a 600 metri dal traguardo, seminando i medesimi avversari, che lo hanno visto sparire in curva e riapparire a pochi metri dal traguardo quando aveva rallentato quasi per godersi meglio il trionfo.
La storia del Tour ci sta insegnando questo: gli avversari si affannano, ce la mettono tutta per restare attaccati a un campione cui bastano poche accelerazioni per fare il vuoto dietro di sè. Era la tappa dedicata al Tourmalet, il gigante dei Pirenei, che ha visto scollinare per primo il transalpino Latour e andare in crisi Rigoberto Uran, che oggi abbandona qualsiasi velleità di podio.
La fame e la classe di Pogacar non hanno fatto sconti neanche a David Gaudu, della Groupama, che proprio sul Tourmalet aveva fatto l’andatura con un’azione generosa. Ripreso ad otto chilometri dal traguardo, Gaudu si è dovuto accontentare del diciannovesimo posto. Al traguardo c’è spazio solo per un alieno cui tutti riconoscono una manifesta superiorità, e che per questo uscita enorme rispetto, nonostante l’insaziabilità che lo contraddistingue, come solo Eddy Merckx sapeva incuterne agli avversari. Sua la maglia gialla, quella bianca (di miglior giovane) e oggi anche quella a pois (di miglior scalatore).
Resta la maglia verde a ricordarci che esiste ancora un po’ di competizione. La indossa Cavendish, uno che in questo Tour ha vinto quattro tappe e, a proposito di “cannibali”, vincendone un’altra scalzerebbe, a quota 35, proprio Merckx dal trono dei successi all-time.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.