Novak Djokovic ha vinto il torneo di Parigi-Bercy per la sesta volta nella sua carriera. Battuto Medvedev in tre set (4-6: 6-3; 6-3), il tennista serbo si vendica della sconfitta patita agli US Open.
C’è un solo re che domina incontrastato sul cemento indoor di Parigi-Bercy: è Novak Djokovic, che vince l’ultimo Masters 1000 della stagione prendendosi una bella rivincita sulla sua nemesi.
Quel Danill Medvedev che l’aveva battuto nella finale degli US Open lo scorso 12 settembre, infrangendone il sogno di centrare il Grande Slam e lasciandolo come indifeso, in lacrime sul centrale dei Flushing Meadows, a lasciar sfogare una fragilità fino ad allora sopita.
Neanche gli applausi di un pubblico spesso ostile erano bastati a lenire la delusione. Da quel momento, Djokovic non è più sceso in campo. Un mese lontano dal circuito per ritrovarsi e ricaricarsi, al termine di una stagione che lo ha prosciugato mentalmente e fisicamente.
Ma da grande campione qual è, Djokovic ha saputo scegliere il momento opportuno per staccare la spina. Ora, quella stagione che da trionfale si era trasformata in amara, è pronta a scrivere il suo lietofine. Il primo capitolo lo abbiamo letto oggi, sul cemento di Parigi-Bercy che lo incorona per la sesta volta campione. Un altro potremmo forse gustarcelo tra un paio di settimane, quando a Torino avremo modo di ammirare i migliori otto tennisti della stagione fronteggiarsi nelle ATP Finals.
Eppure, il processo di catarsi dall’incubo chiamato Medvedev è stato lungo e laborioso. Anche oggi, quando dopo il primo set perso 6-4, pareva che il serbo potesse essere risucchiato nuovamente dai suoi fantasmi.
Invece Nole ha reagito, vinto il secondo set 6-3 e, dopo aver sprecato il proprio turno in battuta con due doppi falli, ha chiuso sul 6-3 anche il parziale successivo, con un dritto in cross che non ha dato possibilità di replica al russo.
È la rivincita di un uomo che ha centrato, vincendola, la cinquantaquattresima finale in un Masters 1000 (37 V, 17 P). Il ruggito di un campione che ha ancora molto da dire, da qui alla fine della stagione. La sconfitta subita in America è solo un incidente di percorso. Un campione come Nole
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