Tutto quello che c’è da sapere sulla neonata SuperLega, la nuova competizione presieduta da Florentino Perez e Andrea Agnelli (presidente della Juventus) come vice: in caso di conferma definitiva, la storia del calcio internazionale cambierà totalmente, con la Champions League che non esisterà più.
E’ nata la SuperLega: nella notte è stata ufficializzata la nuova identità del calcio internazionale che coinvolgerà 20 top club europei, di cui 15 fissi + 5 a scelta ogni anno sulla base di un meccanismo di qualificazione ancora da definire. Si tratta di un torneo organizzato in forma privata, l’élite del calcio in campo con la presenza di Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid, Liverpool e Man City su tutte, ma anche 3 squadre italiane: Juve, Milan e Inter.
SuperLega: cos’è
Ma in cosa consiste questa SuperLega ? Per fare un sunto generale della situazione, riepilogheremo in vari punti le maggiori novità previste dal regolamento stilato tra i vertici dei top-club europei.
SuperLega: come funziona
- I 20 club saranno divisi in due gironi da 10 squadre ciascuno, che si affronteranno in un classico girone all’italiana, con un match di andata e di ritorno;
- Al termine dei due gironi, le prime quattro classificate (in totale 8) accederanno alla fase conclusiva del torneo, partendo dai quarti di finale e sempre con partite di andata e di ritorno, ad eccezione, ovviamente, della finale a campo neutro;
- Gli accoppiamenti per le migliori otto saranno determinate dal posizionamento in classifica delle varie squadre, con le prime che sfideranno le quarte e le seconde vis a vis contro le terze qualificate;
- Le partite da giocare saranno minimo 18, fino a un massimo di 23 nel caso di finale, 10 partite in più rispetto alla Champions League. Questo avrebbe ripercussioni anche sul calendario nazionale dei paesi partecipanti, con 22 turni infrasettimanali da comprimere al posto dei 12 attuali;
- La competizione si svolgerà in parallelo con i vari campionati, che non subiranno alcuna modifica strutturale;
- Le squadre coinvolte avrebbero partecipazione annuale garantita, a prescindere dal posizionamento in classifica nei campionati di riferimento.
SuperLega: guadagni
La nuova Superlega rivoluzionerebbe anche il giro economico, con introiti monetari da immettere nelle tasche dei club molto più sostanziosi, fino ad arrivare a un massimo di 350 milioni di euro. Infatti, il torneo sarebbe finanziato dalla JP Morgan, potente banca statunitense già in affari con la NFL e NBA, che investirebbe intorno ai 6 miliardi di euro per permettere la creazione di questo nuovo progetto.
SuperLega: data inizio
Per quanto riguarda la data di inizio, è ancora tutto da confermare. Tuttavia, si inizia già ad ipotizzare quando si potrà dare il via al nuovo torneo; nello specifico sarebbe già stato definito un giorno: il 21 agosto 2021, poco più di 4 mesi ad oggi.
SuperLega: squadre partecipanti e club fondatori
Come detto in precedenza, saranno 15 le squadre fisse che ogni anno avranno l’accesso diretto in Superlega, di cui 12 fondatrici più altre 3 che saranno accolte prima del via alla neo competizione calcistica. Le 12 già selezionate sono 3 di Serie A (Milan, Inter, e Juventus), 6 di Premier League (Arsenal, Chelsea, Liverpool, City, United e Tottenham) e 3 di Liga Santander (Atletico Madrid, Barcellona e Real).
No del PSG di Al-Khelaifi, membro del board UEFA, così come le due tedesche Bayern e Dortmund, che hanno rinunciato alla partecipazione.
SuperLega: la risposta UEFA, FIFA e ECA
Il calcio, dunque, si prepara a voltare pagina, nella maniera più drastica e inimmaginabile possibile. UEFA, FIFA e ECA (l’associazione dei club europei cui era a capo proprio Agnelli, dimessosi) hanno preparato una causa da 50 miliardi di euro, per evitare che il futuro del calcio cada in mani sbagliate e che diventi sempre più business delle grandi che sport per tutti.
SuperLega: possibili sanzioni ed esclusioni dei nazionali da Europei e Mondiali
Inoltre, sarà esclusa la possibilità a ogni giocatore partecipante alla Superlega di non poter far parte a tutte le altre competizioni organizzate sia dall’UEFA che dalla FIFA: per cui, le Nazionali dei rispettivi calciatori dovrebbero fare a meno dei propri maggior interpreti sia per gli Europei che per i prossimi Mondiali 2022.
Si prospetteranno mesi caldissimi, pieni di inchieste, sanzioni e tanti, tanti tafferugli per decidere le sorti e la dinastia del calcio internazionale. Staremmo a vedere, per ora è caos totale.
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