Superoppa volley maschile, cadono Lube e Perugia: in finale le “sorprese” Monza e Trento.
Pomeriggio di grandi sorprese all’Eurosuole Forum di Civitanova Marche. L’impianto che ospita la final four di Supercoppa volley maschile, ha visto cadere le due formazioni favorite alla vigilia, Lube Civitanova Marche e Sir Safety Conad Perugia, sotto i colpi rispettivamente del Vero Volley Monza e dell’Itas Trentino.
I campioni d’Italia sono stati “traditi” dal rendimento negativo di alcuni degli uomini di punta: primo fra tutti Simòn (13 punti, ma tre errori in attacco che macchiano la sua prestazione). La squadra di Eccheli, trascinata da un Grozer con 21 punti all’attivo e un 50% di efficacia, vince 3-1 (22-25; 16-25; 25-21; 20-25) e trova la prima finale nazionale della propria storia.
Una finale in cui sarà contrapposta all’Itas Trentino, capace di imporsi con un perentorio 3-0 (21-25; 21-25; 23-25) sulla Perugia dell’ex Simone Giannelli. La squadra di Lorenzetti, rinnovata negli uomini ma ancora in possesso di un grande arsenale, trae giovamento dalla variegata distribuzione di Riccardo Sbertoli.
Il regista lombardo mette in doppia cifra tutti i propri attaccanti e, grazie alla leadership di capitan Kazijski (15 punti), nonché agli attacchi di Lavia (11) e Micheletto (10), la giovane Trento si giocherà il primo trofeo del suo nuovo corso.
Lube Civitanova-Monza 1-3
I campioni d’Italia in carica incappano nella seconda sconfitta consecutiva davanti al pubblico amico dell’Eurosuole, dopo quella subita contro Piacenza in campionato. Questa fa più male, però: perché significa aver perso il primo trofeo di questa stagione 2021-22.
Juantorena e compagni si inchinano 3-1 (23-25; 16-25: 25-21; 20-25) a una Monza trascinata da Grozer in stato di grazia e dagli attacchi del duo Dzavoronok-Davyskiba. A una Lube di uno spento Simòn, troppi gli errori in attacco del centrale cubano, non è bastato un terzo set giocato con l’orgoglio e la grinta di chi sa di essere il più forte.
Monza, dopo aver chiuso il primo parziale sul 2ì3-25, ha letteralmente dominato il secondo set: un ace di Dzavoronok su Kovar ha fissato il punteggio sul 10-17, prima che un muro di Davyskiba, imperioso nel fermare Lucarelli, desse lo slancio alla formazione brianzola (12-21). Set chiuso da una diagonale dello stesso Dzavoronok (16-25).
Nel terzo set, finalmente, la reazione marchigiana, condotta da un redivivo capitan Juantorena: l’ex nazionale azzurro prende ad attaccare con grande regolarità e, subito un primo tempo di Anzani (12-6), Monza si riscopre improvvisamente piccola e impotente dinnanzi a un avversario abituato a reggere la pressione di certi appuntamenti.
Un mani out dello stesso Juantorena chiude sul 25-21 il terzo set, ma la squadra di Eccheli, nella quarta frazione, ritrova il filo: mani out di Grozer che vale il 7-10, poi allungo grazie all’ennesimo ace di Dzavoronok (11-15).
La Lube sbanda, Simon manda fuori il suo terzo pallone in primo tempo (14-19) e Monza mantiene le lunghezze di vantaggio, guadagnandosi cinque match point dopo la parallela di Grozer (19-24). A chiudere i conti è ancora Dzavoronok, con un attacco in diagonale che fissa il punteggio sul 20-25, e manda Monza in paradiso. Per il Vero volley si tratta della prima, storica finale in campo nazionale, dopo quella disputata (e persa) nella Challenge Cup del 2019 contro il Belogore.
Perugia-Trento 0-3
Primo set equilibrato nelle fasi iniziali. Il primo allungo è firmato Perugia su un errore di Micheletto (5-3). La formazione di patron Sirci si affida agli attacchi di Rychlicki, bravo a sfruttare le mani del muro (10-8) e mettere a terra l’ace del 12-8.
I gialloblu escono però alla distanza: Sbertoli mette in moto tutti i propri attaccanti, lavorando bene con Podrascanin al centro (12-11). Rychlicki viene murato per il 15-14, e dopo un primo tempo di Lisinac, Sbertoli trova il pari grazie a un ace (17-17).
Perugia subisce il colpo e va sotto di tre quando Anderson viene chiuso da Kazijski a muro (20-17). Trento mantiene il vantaggio con gli attacchi del suo capitano e, alla fine, chiude sul 21-25 dopo un errore di Leòn.
Inizio di secondo set nel segno di Perugia: Rychlicki subito efficace in battuta (2-1), ma la squadra di Grbic allunga prima con un attacco di Solè (6-3), poi fino all’8-4 con un mani out di Anderson.
Micheletto, presente a muro, riavvicina i suoi (8-6). Perugia mantiene due lunghezze di margine con la pipe di Anderson (12-10), ma Trento trova nuovamente la parità con un ace, come nel primo set, messo segno da Lisinac (13-13).
Micheletto va a segno in diagonale (14-16), e Trento mette a segno l’allungo decisivo con l’ace di Sbertoli (15-18). Lavia sfonda le mani del muro e la squadra di Lorenzetti fugge via (17-22).
Qualche disattenzione di Trento illude la formazione umbra (20-22), che però si deve arrendere, sul 21-25, dopo un altro ace di Lisinac.
Il terzo set vede ancora Trento sugli scudi, portarsi sul 6-9 con il primo tempo di Lisinac. Perugia soffre, ma trova il pari (12-12) con un grande attacco di Leòn a sfondare le mani del muro.
Trento trova un nuovo allungo sul 13-16 con due punti consecutivi di Prodascanin, poi è capitan Matej, con un attacco in parallela, ad immettere i compagni sul rettilineo del traguardo (15-19).
Perugia tira fuori l’orgoglio della grande squadra e prova a restare attaccata al match: un muro di Giannelli vale il 18-19, ma ancora Kazijski va a segno in diagonale (19-22). Set combattuto sino agli ultimi istanti, con Micheletto che si guadagna due match point attaccando in parallela (22-24).
Alla fine, è l’errore dell’americano Anderson, in battuta, a chiudere il match (23-25) e decretare la seconda finalista.
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