Due colori, un simbolo, un riferimento per la città: ecco la storia del logo che identifica tutti i tifosi romanisti.
A Roma, l’elemento identitario è fondamentale nella vita di un tifoso.
Fin da bambino sei educato sotto una bandiera rappresentata da due colori che possono essere biancoazzurri, se sei della Lazio, o giallorossi, se sei tifoso della Roma.
Proprio dei giallorossi e della loro quasi centenaria storia parleremo in questo articolo, scoprendo come è nata e come ha resistito nel tempo la fede romanista trasmessa grazie ai colori sociali del club, allo stemma della squadra, che negli anni è cambiato, e all’unico e indiscusso simbolo: la Lupa.
Per parlare della storia, possiamo partire già dal finale dove la Roma ha deciso, in questa stagione di inserire sulla terza maglia uno stemma olografico composto da un cerchio con dentro la scritta “ASR”.
Questa scelta richiama lo stemma che i giallorossi adottarono dal 1930: niente Lupa, niente scritta Roma, ma solo quell’ASR che riassume al meglio l’anima della Roma calcistica.
La decisione non irretì il popolo romano e per molti anni la Roma ha intervallato anni in cui veniva adottato il logo “classico” con la Lupa e altri con l’ASR. In vari casi, entrambi gli stemmi entravano in simbiosi materializzandosi in un unico grande logo.
Lo stemma della Roma: dal triumvirato al “Lupetto”
La Associazione Sportiva Roma nasce il 7 giugno 1927 come risultato della fusione di tre storiche società calcistiche della capitale: la Fortitudo Pro-Roma (che aveva come stemma una Lupa all’interno di uno scudo praticamente uguale a quello ancora oggi usato dalla Roma), la Roman Football Club (dal quale è stato preso il giallorosso) e l’Alba Roma (che oltre la Lupa aveva la scritta “ALBA” al centro che verrà ripresa come concetto per inserire l’ASR nel proprio logo).
Il primo stemma della Roma aveva la particolarità di essere già improntato a quello che sarà utilizzato nel futuro ma è stato intervallato da molte scelte stilistiche nuove.
Tra gli anni ’30 e gli anni ’60 venne utilizzato il già citato “ASR” giallo scritto dentro un cerchio totalmente rosso nato per problemi burocratici visto che la Lupa, simbolo non solo della Roma ma anche della città stessa, non poteva essere utilizzato visto che la Capitale non dava il permesso al club.
Ecco perché, negli anni ’70, ad andare in aiuto della Roma ci pensò Piero Gratton che ideò e disegnò il “Lupetto”, ovvero una testa di lupo stilizzato che non avrebbe avuto ripercussioni rispetto alla Lupa Capitolina.
La Roma e la sua tifoseria si affezionarono fin da subito al “Lupetto” che rimase fino alla fine degli anni ’90 come simbolo ufficiale della squadra.
Lo stemma della Roma: il logo come lo conosciamo oggi, tra ASR e la scritta “Roma”
Bisogna aspettare il 1997 per rivedere lo stemma con tanto di Lupa e ASR. La Capitale diede l’autorizzazione alla società e i giallorossi decisero di adottare nuovamente il logo iniziale.
Tranne per leggere rivisitazioni grafiche, il logo rimase immutato fino al 2013 dove, per scelte di marketing, la Roma decise di eliminare l’ASR dal logo per aggiungere la semplice scritta “Roma” che comportò anche un leggero cambio di colore con il giallo tendente all’arancio che i giallorossi avevano sempre adottato, divenne più chiaro.
Entrambe le modifiche non furono subito accolte bene dal popolo giallorosso che si era perfettamente identificato nel logo con la scritta ASR ma che, oggi, sembrano aver accettato il cambiamento tornando ad essere fedeli allo stemma che tutt’ora regna sulle maglie della Roma.
I simboli della Roma: la maglia giallorossa, la Lupa e l’inno
Sulla Lupa, la risposta è già stata data: la Roma si è sempre identificata come squadra della città e la Lupa Capitolina è il simbolo più nobile che la capitale ha nella sua storia.
La Roma, inoltre, è una delle squadre che non ha mai avuto cambiamenti dei colori sociali: lo stile capitolino è stato coerente dal 1927 in poi subendo solo cambiamenti stilistici che mai hanno intaccato le tonalità care ai giallorossi.
L’unico vero cambiamento è stato l’utilizzo di una maglia con il doppio colore rispetto alla classica monocromia che, però, è sempre stata la scelta migliore per la Roma.
L’inno ufficiale, invece, è “Roma (non si discute, si ama)”, con il testo di Antonello Venditti e Sergio Bardotti.
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