Il bianconero, la zebra e l’avvento di un nuovo logo che porta alla modernità. Ecco la storia dello stemma della squadra più titolata in Italia.
Già il nome lasciava presagire a qualcosa di totalmente diverso rispetto ai soliti standard: la Juventus è uno dei pochi club a non essersi ispirata alla denominazione della città in cui è nata, bensì a una parola latina, significante “gioventù”.
Dal 1897, i bianconeri sono stati sicuramente la squadra più iconica e chiacchierata d’Italia, divisa tra l’enorme bacino di tifosi che non si limita a Torino, bensì a ogni angolo d’Italia e del Mondo, e tra chi, invece, la identifica come la grande rivale.
Una bandiera, due colori: il bianco e il nero sono sempre stati identificativi per la società torinese, ma non è sempre stato così! Anche il logo, ad esempio, ha subito enormi mutazioni e negli ultimi anni ha abbandonato la tradizione per sfociare nella modernità.
Ecco la storia dei simboli della Juventus.
Lo stemma della Juventus: lo scudo ovale, il toro e la scritta “Juventus”
I bianconeri hanno cambiato 10 volte lo stemma, ma dall’anno di fondazione, fino al 1979, i cambiamenti del logo juventino non hanno comportato stravolgimenti clamorosi.
Il primo stemma societario è bicromatico con lo stemma cittadino e il “toro” inseriti all’interno di uno scudo ovale bianconero. Era presente anche la scritta “Juventus”, sempre dentro lo scudo ovale, oltre che un cinto bianco su cui c’era scritto il motto societario: “Non coronabitur nisi qui legitime certaverit” (Non riceve la corona se non chi ha combattuto secondo le regole).
Nel 1921 il logo è stato reso meno ricco di elementi, dunque scompare la scritta con il cinto bianco per dare maggior risalto allo scudo che, oltre un cambiamento cromatico con l’inserimento di dettagli d’oro e blu, resta simile.
Il primo cambiamento significativo lo si ha nel 1929 con lo scudo che diventa più schiacciato e torna ad essere totalmente bianco e nero. Il toro, simbolo della città, viene sostituito dall’animale che rappresenterà per sempre la Juventus, ovvero la zebra che giganteggia sullo scudo.
Negli anni successivi, dal 1931 in poi, la Juventus torna ad avere il simbolo di Torino nel proprio logo, al posto della zebra, e così sarà fino al 1979 dove c’è il primo totale restyling della storia.
Lo stemma della Juventus: la zebra e il ritorno al logo “classico”
Nel 1979 c’è una svolta epocale che durerà per 20 anni: il club adotta come stemma la silhouette nera di una zebra in posizione rampante, dettagliata da righe diagonali bianche.
Fino al 1990, la Juventus ha adottato la zebra come suo unico logo, con il consenso dei tifosi, ma a inizio anni ’90 il marchio viene nuovamente modificato con un ritorno al logo tradizionale con la variante del fondo bianco per la parola “Juventus” e dal toro nero su fondo giallo-oro.
Nel 2004 lo stemma resta simile ai soliti, ma ottiene una “modernizzazione” con una veste grafica più chiara.
Lo stemma della Juventus: la “J” e l’innovazione marketing
L’ultimo e attuale stemma della Juventus è stato adottato nel 2017 e si tratta della seconda grande rivoluzione negli stemmi della Vecchia Signora.
Niente zebra, niente scudo, solo una J maiuscola stilizzata sormontata dalla scritta “Juventus”.
La scelta minimalista della società bianconera è dovuta anche a un’operazione di marketing ben precisa volta a innovare e portare il marchio bianconero anche nel mercato generalista.
La scelta, inoltre, è anche una dedica all’Avvocato Agnelli che raccontava sempre di provare un brivido quando notava in un titolo di giornale la “J”, anche quando non faceva riferimento alla sua squadra.
I simboli della Juventus: la zebra, il bianconero e l’inno
La zebra rampante è il simbolo della Vecchia Signora, simbolo di “antica nobiltà”.
La Juventus ha come colori sociali il bianco e il nero, ma inizialmente la squadra doveva indossare una maglia rosa.
Leggenda vuole che le maglie rosa della Juventus vennero scambiate con quelle bianconere del Notts County e inizialmente non fu proprio positivo il giudizio della dirigenza che vedeva lo stile bianconero troppo spento.
Nonostante ciò, l’opinione mutò e diventò positiva con la Juventus che decise di mantenere le maglie bianconere per farne, poi, il proprio simbolo.
Dal 2007, l’inno della Juventus è “Juve, storia di un grande amore”, scritto da Claudio Guidetti e Alessandra Torre e arrangiato da Paolo Belli.
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