Il tecnico portoghese ha parlato nel post-partita dopo la vittoria dei suoi nella gara contro lo Spezia, valida per la diciassettesima giornata del campionato di Serie A.
I giallorossi vincono un match di estrema importanza contro uno Spezia parso molto meno in condizione rispetto alla squadra di Josè Mourinho.
La decidono i difensori che si riscoprono, per una notte, i goleador della squadra e lo stesso Special One è soddisfatto del risultato nonostante, in conferenza stampa, cerchi ancor di più di spronare i suoi ragazzi ad una miglior prestazione.
C’è spazio anche per Afena-Gyan e un doppio cartellino che non ha del tutto convinto il mister.
Sulla partita: “Anche sul 2-0 non abbiamo mai avuto il controllo della partita e questa cosa mi ha disturbato. C’è anche da dire che abbiamo avuto tanti problemi. Quando succedono cose del genere la squadra soffre, la panchina è giovane e gli infortunati sono troppi. Vincere diventa fondamentale in questo periodo”.
L’espulsione di Felix Afena-Gyan: “Onestamente preferisco non parlare dell’arbitro. Non ho rivisto questi 2 gialli, so soltanto che la mia squadra ha un record di gialli. Siamo pieni di cartellini nonostante non siamo tra le squadre più agguerrite”.
Passaggio a tre dietro: “Se resterò a 3 o a 4 dietro lo capirò solamente quando avrò tutti a disposizione. Ad oggi non so, ad esempio, quando torna Spinazzola. Davvero non ti so dire molto a riguardo sul futuro schema tattico, ad oggi la mia unica certezza è che Smalling al 65’ mi ha chiesto di uscire e lui non è uno che abbandona il campo con facilità. Ne recuperiamo uno e ne perdiamo due, va così ormai”.
Su Abraham: “Tammy ha fatto un ottimo lavoro per la squadra, purtroppo continua ad essere molto sfortunato con i pali. Per noi è un giocatore fondamentale, contro l’Inter ci è mancato tanto. Peccato per i pochi gol finora, ne abbiamo bisogno, ma sono convinto possa migliorare in questo aspetto”.
Abbracci con Thiago Motta: “Ho iniziato ad allenare nel 2000 e ad oggi mi ritrovo tanti miei ex giocatori sulle panchine. Stiamo parlando di gente come Lampard, Stankovic e Lampard, tutti top che stanno dimostrando di saper allenare calciatori anche di un livello diverso dal loro, rispetto ai tempi in cui giocavano”.
Palpitazioni fino al 90’: “Quando allenavo il Real Madrid potevo essere più tranquillo in panchina, consapevole che se sotto di uno ne avremmo poi fatti 5. Con la Roma è un’agitazione costante”.
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