Vince la Roma grazie al gol allo scadere di El Shaarawy, ma all’Olimpico il vero vincitore è lo spettacolo.
Roma-Sassuolo è stata, per distacco, la miglior partita che questo inizio di campionato ha offerto al grande pubblico ed è quasi un peccato svilire il racconto di un match così carico di emozioni, parlando di un vincitore e un vinto.
I giallorossi regalano a Josè Mourinho la vittoria più sofferta, insperata e per lunghi tratti anche disperata nella millesima panchina del tecnico ed è degno del miglior copione il fatto che sia stata proprio una scelta tecnica, ovvero un cambio nel secondo tempo, a decidere questo match.
Dionisi e Mourinho offrono alla Serie A un saggio di qualità, cuore e grinta che mai si era visto in questa edizione del campionato italiano e fin dalle prime battute l’Olimpico capisce che siamo di fronte a due squadre che stanno dando il 100%.
Salgono in cattedra Berardi e Pellegrini, ancor meglio, però, fanno i portieri con Rui Patricio stoico nel tenere alta la guardia negli scontri a tu per tu che coinvolgono prima lo stesso Berardi e poi Boga e Consigli attento fin dove può, finché la parabola di El Shaarawy non lo beffa.
Cristante apre i giochi nel primo tempo, il Sassuolo non si scompone e gioca la miglior partita del proprio inizio stagione trovando il pari con Djuricic, grande giocata di Berardi nell’assistere il compagno. Abraham prende palo da pochi passi, stesso destino tocca a Traorè che vede il suo tracciante spegnersi sul legno. Pellegrini ci prova ma non segna, Scamacca, invece, insacca al 90′ ma viene fermato dal VAR che già nel primo tempo aveva annullato un gol ai neroverdi.
La partita è frenetica, bellissima e adrenalinica, ma è proprio nel momento in cui pensi che tutto sia arrivato al culmine che il Faraone, di controbalzo a giro, mostra al mondo perché bisogna ancora credere e insistere sul talento di questo ragazzo.
La Roma vince, il Sassuolo si rammarica delle troppe occasioni sciupate, ma gli applausi sono per entrambe le compagini che hanno regalato una serata di puro calcio agli appassionati.
Le pagelle della Roma
Rui Patricio 8: Alza la saracinesca e l’unica volta che capitola è perché l’avversario è letteralmente a 2 passi dalla porta. Il portoghese mostra una bravura innata nel posizionamento e non si scompone quando i giocatori del Sassuolo arrivano all’1 vs 1. Mai una sbavatura, mai un’uscita errata e tanti meriti.
Karsdorp 6,5: Oggi mostra grandi doti difensive, più che nelle percussioni d’attacco. Il Sassuolo spaventa la linea esterna dei difensori giallorossi, ma l’olandese non si scompone compiendo alcune chiusure davvero provvidenziali come, ad esempio, quella su Boga al 50′. (dal 89′ Reynolds SV)
Mancini 6: Partita molto difficile per lui, ma si difende come può e tutto sommato può essere contento della prestazione.
Ibanez 5,5: Sfiora la sufficienza nello stesso modo in cui ha sfiorato, senza minimamente toccarlo, il pallone che Berardi passa per il tocco vincente di Djuricic. Attento nel primo tempo, poi un po troppo approssimativo in marcatura nel secondo e il Sassuolo si ritrova spesso davanti alla porta di Rui Patricio.
Vina 5: Nel primo tempo macina molti kilometri e quasi sembra dare ragione alla scelta (condivisa anche dallo stesso ragazzo) di Mou di farlo giocare nonostante le poche ore di allenamento. Più va avanti il match, più la stanchezza si fa sentire e nel secondo tempo, oltre a molti errori tecnici, si lascia beffare da Berardi nell’azione del gol dei neroverdi.
Cristante 7: “Equilibratore” del centrocampo e, oggi, anche “spaccapartita”. Nel momento più delicato del match, con un Sassuolo propositivo, l’azzurro rispolvera un tempo d’inserimento impeccabile per impattare di testa la palla offerta da Pellegrini. Oltre il gol, tanta, tantissima, quantità e lavoro sporco.
Veretout 5,5: Lotta come può contro un centrocampo ben messo come quello del Sassuolo, ma l’impressione è che sia meno incisivo del solito. La partita non era semplice e forse un pochino di stanchezza l’ha sentita. Non incide sull’economia del match e spesso scompare. (dal 74′ Carles Perez 6: Entra con foga e buon piglio)
Zaniolo 6: Si accende a sprazzi e sembra dover ancora ritrovare la miglior condizione. Prova ad entrare nel vivo del match con la sua solita qualità ma si limita a fare da comprimario ad uno straripante Pellegrini. (dal 74′ Shomurodov 6: Si dimostra pericoloso, ma spara a salve. Pedina importante)
Pellegrini 7: Mourinho lo elogia in conferenza stampa e lui ringrazia offrendo la solita prestazione concreta e di grande qualità. Suo l’assist, su calcio di punizione, che permette a Cristante di sbloccare il match. Nel secondo tempo sale in cattedra e prova a trascinare i suoi in ogni modo tra assist, tiri e giocate da paura. Il rinnovo è vicino e la Roma non può prescindere dal suo trequartista.
Mkhitaryan 5,5: Scolastico e poco incisivo rispetto alle premesse. L’armeno è capace di cambiare volto al match quando e come vuole, ma oggi è sembrato limitarsi al compitino senza brillare più di tanto. (dal 70′ El Shaarawy 8: Avrebbe meritato 10 per il peso specifico di un gol che ad un minuto dalla fine rompe l’equilibrio di una delle più belle partite di questo inizio stagione. Forse discontinuo, forse fragile delle volte, ma sono pochissimi i giocatori che hanno un piede paragonabile a quello del Faraone. La sua notte)
Abraham 6: Poteva far meglio su quell’azione nel quale il palo gli nega la gioia del gol, ma l’inglese si dimostra ancora una volta perfettamente calato nel ruolo. Aiuta i compagni in ogni modo e mette il suo fisico al servizio degli inserimenti dei trequartisti. A volte sprecone, altre risolutivo.
Josè Mourinho 7: Non è una Roma perfetta dal punto di vista tattico e tecnico, ma è una squadra di cuore e con la voglia matta di vincere sempre. Partite come queste, gli scorsi anni, difficilmente venivano risolte, mentre oggi, contro un grande Sassuolo, la squadra ci ha creduto fino all’ultimo secondo e ha trovato 3 punti pesantissimi.
Le pagelle del Sassuolo
Consigli 7: Nel match dei portieri anche lui si mostra, in maniera meno vistosa del collega giallorosso, come assoluto protagonista. Nulla può sul gol subito, ma fa tanto per neutralizzare Abraham, Shomurodov e Pellegrini.
Toljan 5: Soffre molto la presenza dei trequartisti giallorossi, ma l’errore più grave lo fa nella marcatura a Cristante lasciandolo libero di colpire a rete per il vantaggio giallorosso.
Chiriches 6: Molto bravo di testa, altrettanto di fisico dove argina un cliente scomodo come Abraham. Il risultato non da giustizia all’ottima partita difensiva dei neroverdi.
Ferrari 6: Bravo nel primo tempo ad occuparsi di Abraham, nel secondo lascia l’inglese a Chiriches e cerca di prevedere gli inserimenti di Pellegrini. Ci riesce in parte, ma più per meriti del giallorosso che per demeriti suoi.
Rogerio 6: Soffre il giusto contro Zaniolo, ma la prestazione migliore la sfoggia quando cerca di spingersi in avanti creando superiorità e pericoli.
Frattesi 6,5: Stupisce per temperamento e qualità. Il giovane italiano non si spaventa nella sfida personale con Veretout e dimostra una lucidità e una personalità degna di calciatori ben più navigati di lui. Si propone anche con grande frequenza e facilità, prima di abbandonare il campo tra i sorrisi generali. (dal 84′ Ayhan SV)
M.Lopez 6: Molto lavoro oscuro e tanti applausi. Non dimostra, oggi, la stessa qualità dei suoi compagni di reparto, anzi dal punto di vista tecnico non è brillantissimo, però svolge un lavoro di pulizia e recupero non da poco e aiuta molto la squadra a risalire.
Berardi 7: Ci mette voglia e foga nel contrastare la difesa giallorossa. Costantemente pericoloso, specie nel primo tempo, riesce a beffare più volte chi gli si para davanti, ma spesso spara a salve. L’unica volta in cui la sua conclusione non è preda di Rui Patricio, il VAR smorza l’entusiasmo ravvedendo un fuorigioco. Si riscatta nel secondo tempo dopo aver scherzato su Vina e aver assistito Scamacca per il gol dell’1-1. (dal 77′ Defrel SV)
Djuricic 6,5: Primo tempo in sordina, ma è suo il gol del pareggio che riequilibra un match difficile. Al posto giusto, nel momento giusto per impattare la sfera a pochi passi da Rui Patricio, ma oltre il gol dimostra la solita qualità che in partite come queste non fa mai mancare. (dal 84′ Traore 6,5: Subito ispirato. Quel palo poteva davvero cambiare le sorti del match.)
Boga 6,5: Disarmante la capacità di accelerazione di questo ragazzo. Nel primo tempo non brilla particolarmente, ma nel secondo sale in cattedra e mette lo sprint in più occasioni, ma i compagni non concretizzano. (dal 89′ Kyriakopoulos SV)
Raspadori 6: Parte subito con grande convinzione duellando con i giallorossi e scambiando triangolazioni con i compagni. Alla lunga, nel primo tempo, mostra segnali di evidente stanchezza dovuta agli impegni con le nazionali, ma la prestazione resta sufficiente. Peccato il suo fuorigioco nel gol, poi annullato, di Berardi. (dal 46′ Scamacca 7: Imperioso, sia fisicamente che tecnicamente. Con lui in campo il Sassuolo ha tutt’altra verve in fase d’attacco e l’ex Genoa sembra subito in palla. Lotta, fa sponde, mostra qualche giocata interessante e serve con i tempi giusti i compagni, spreconi. Segna il gol del 2-2 che però viene annullato dal VAR)
Alessio Dionisi 7: Onore ai vinti. Il Sassuolo palleggia e diverte come nelle migliori versioni del “Dezerbismo”, ma raccoglie molto meno di quello che semina. Berardi torna a fare la differenza, Scamacca entra bene e gioca meglio di Raspadori, Frattesi è una sorpresa e Boga il solito motorino. Non era facile giocarsela ad armi pari contro la Roma all’Olimpico e non era facile, per il tecnico, giocare ad armi pari contro un’allenatore pluripremiato alla millesima panchina. E invece, sia lui che il Sassuolo, lo fanno benissimo. Unica pecca: poco cinismo.
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