Scoppia il caso Milan, bliz della Guardia di Finanza a Casa Milan, avviate le indagini per il presunto mancato passaggio di proprietà da Elliot a RedBird.
Fulmine a ciel sereno in casa Milan, nella giornata di ieri martedì 12 marzo, infatti, sono andata in scena delle perquisizioni a sorpresa da parte del nucleo della Guardia di Finanza a Casa Milan. Il bliz è partito dopo degli accertamenti fatti in merito alla reale proprietà del club rossonero, infatti, stando all’accordo firmato lo scorso 31 ottobre 2022 il Milan avrebbe dovuto passare di mano dal Fondo Elliot all’attuale proprietà di RedBird in mano a Gerry Cardinale.
Secondo le ultime indiscrezioni il cambio di proprietà non sarebbe mai stato effettivamente attuato, con le redini del Milan che sarebbero rimaste di fatto sempre nelle mani del fondo Elliot. Ad essere indagati dalla Procura di Milano sono dunque Giorgio Furlani, attuale amministratore delegato del Milan e il suo predecessore tra il 2018 e il 2022 Ivan Gazidis, entrambi con l’ipotesi d’accusa di aver potuto oscurare la reale situazione in cui vigeva il Milan all’attività di vigilanza della FIGC in merito alla titolarità effettiva della società.
Se le accuse dovessero essere confermate tramite gli accertamenti avvenuti a Casa Milan e su eventuali dati rilevanti trovati sui cellulari e i computer sequestrati, il Milan potrebbe andare incontro non solo ad una sanzione in Serie A, ma anche ad una sanzione della UEFA.
La posizione del Milan
La società di Via Aldo Rossi, dopo aver appreso la situazione, ha apertamente dichiarato di essere totalmente estranea al procedimento in corso e che la data di acquisizione del ottobre del 2022 e da ritenersi totalmente effettiva. Ecco la nota del club:“In merito alla perquisizione avvenuta in data odierna nella propria Sede, la società AC Milan risulta terza ed estranea al procedimento in corso che attiene all’acquisizione della stessa, perfezionata nell’agosto 2022. L’indagine, che coinvolge anche i legali rappresentanti con potere di firma, Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente AD del Club, ipotizza non corrette comunicazioni alla competente autorità di vigilanza. La società sta prestando piena collaborazione all’autorità inquirente”.
Le sanzioni
Le indagini continueranno ad andare avanti, ma nel caso di veridicità delle accuse il Milan potrebbe ritrovarsi a fronteggiare delle vere e proprie sanzioni sia nazionali che sovranazionali.
Per quanto riguarda la Serie A, il codice federale fa riferimento all’articolo 32 nel quale si può evincere che qualora ci dovessero essere delle mancanze di comunicazione in merito alla reale proprietà di una società, quest’ultima sarà punita per ogni inadempimento con sanzioni previste dalle disposizioni federali. Quindi il club rossonero sarebbe soggetta in tal caso ad un’ammenda e anche ad un eventuale penalizzazione in termini di punti di in classifica di 1 o più punti.
I problemi però in tal caso non sarebbero terminati, perché ad aggravare la situazione rossonera potrebbe subentrare anche il regolamento UEFA, con l’Art 5 che vieterebbe a chiunque la possibilità di avere una doppia proprietà presente nelle competizioni europee. Se la società rossonera, infatti, dovesse risultare ancora effettivamente nelle mani di Elliot, varrebbe a dire che il fondo avrebbe mantenuto nel corso di questi anni una doppia proprietà tra Milan e Lille, in quest’ultima infatti il fondo vanterebbe ben 200 milioni di credito.
In tal caso, anche il massimo organo europeo potrebbe prendere provvedimenti nei confronti del Milan e optare per ulteriori sanzioni a riguardo tra cui l’esclusione dalle Coppe Europee cosi come successo alla Juventus.
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