La storia si ripete sempre uguale, come da due anni a questa parte: Nole Djokovic si conferma campione agli Australian Open dopo aver battuto il russo Medvedev in tre set, con punteggi di 7-5, 6-2, 6-2. Una partita interpretata magistralmente sotto il punto di vista tattico dal numero uno al mondo, che ha saputo sfruttare tutti i punti deboli del proprio avversario.
Nole, infatti, dopo aver iniziato il match con un ace (saranno tre nella partita, 103 in tutto il torneo), comincia subito a incidere sul dritto dell’avversario e in pochi minuti confeziona il primo break della gara, costringendo Medvedev all’errore da fondocampo col rovescio, poi si porta sul 3-0 mettendo a segno uno smash sulla risposta difficoltosa del russo al suo servizio.
Medvedev riesce a comandare effettivamente il gioco solo nelle fasi immediatamente successive, quando inizia a trovare i primi ace in battuta e, allungando gli scambi, spazientiosce l’avversario che manda in rete lo smash del 2-3 (primo break Medvedev a 15). Il russo tiene la battuta a zero nel game successivo sfruttando altri forzati dell’avversario (3-3). Djokovic decide allora di avvicinarsi più a rete e la soluzione risulta vincente, perché Medvedev si vede respingere un passante e perde il settimo game a 15.
Il russo continua però ad avere una buona percentuale di prime al servizio e si porta sul 4 pari con due aces consecutivi. I due contendenti tengono poi i rispettivi turni di battuta: Djokovic sfruttando un rovescio in rete del russo, Medvedev andando a segno col dritto in lungolinea.
Sul punteggio di 6-5, alle soglie del tie-break, Djokovic trova le contromosse vincenti costringendo nuovamente Medvedev a rete, propiziandone prima un errore col passante di rovescio, poi punendolo con la medesima soluzione per il punto dello 0-40. Medvedev si vede strappare la battuta (e il primo set), mandando in rete il dritto, dopo aver annullato due set point.
Il secondo set inizia con break e controbreak dei due sfidanti, che strappano la battuta all’avversario sul 40-30. Djokovic si mostra molto più continuo del russo e riesce a farlo sbagliare ancora col dritto tenendo nuovamente la battuta a 30 (2-1).
Il serbo ottiene un altro break costringendo Medvedev all’errore di rovescio, poi tiene la battuta nel quinto game direttamente col servizio (40-15).
Djokovic trova anche modo di riposare lasciando il servizio a zero all’avversario dopo il game più rapido del match. Poi, nel momento decisivo, imprime una decisa accelerata con una serie di servizi al centro, che mandano fuoritesta Medvedev il quale, dopo aver perso il settimo game ai vantaggi, scarica la propria frustrazione sulla racchetta, distruggendola.
Il russo si innervosisce e inizia a sbagliare tanto, mandando out il rovescio dello 0-40 che consegna il set point all’avversario. Djokovic risponde basso preciso sulla battuta successiva, costringendo Medvedev a un altro errore forzato che lo manda sotto 2-0.
Nel terzo set Djokovic vince i primi tre game, risolvendo due volte la pratica ai vantaggi. Medvedev continua a sbagliare tanto, commettendo anche dei doppi falli dovuti alla necessità di spingere col servizio.
Il russo riesce a rimontare un break di svantaggio, ma nel settimo game Djokovic tiene la battuta a 30 su un altro errore di rovescio commesso da Medvedev. Il russo va a servire per restare nel set, ma Djokovic chiude i conti (gurada un po’) sottorete, e si porta a casa il diciottesimo titolo slam della sua carriera.
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