Con la prima giornata della fase a gironi dei Mondiali Qatar 2022 andata in archivio, è tempo di snocciolare qualche statistica. In campo si sono visti gol e spettacolo (solo in due edizioni si era segnato di più), ma anche molto equilibrio. Quattro partite conclusesi senza reti costituiscono, infatti, un record.
I Mondiali Qatar 2022 hanno preso il via da ormai una settimana, e la competizione viaggia spedita come un treno, tanto che abbiamo già messo in archivio la prima giornata della fase a gironi, e la seconda sta quasi per concludersi, con alcune squadre già qualificate agli ottavi.
Cosa ci ha detto questa prima giornata? Innanzitutto, che lo spettacolo non manca affatto: sono stati 41 i gol segnati, dato che rende questa la terza edizione più prolifica, limitatamente alle gare d’esordio disputate in una fase a gironi, dopo Brasile 2014 (49 le reti), Sud Corea-Giappone del 2002 (46 gol) e Italia 1934 (43, ma in questo caso si iniziò con gare ad eliminazione diretta).
Ben tre partite sono terminate con almeno altrettanti gol di scarto, Solo l’edizione 2014, disputata in Brasile, ne fece registrare di più: quattro, tra cui un sorprendente 5-1 dell’Olanda alla Spagna). Per trovare un tale numero di partite terminate con divari così ampi bisogna tornare indietro alle edizioni 1958 (Svezia) e 1950 (Brasile), senza che neanche le rassegne pioneristiche disputate negli anni ’30, certamente prive degli attuali tatticismi, riuscissero a garantire maggiore spettacolo.
Se tutto quanto detto può far pensare a un Mondiale per certi versi “squilibrato”, un altro dato salta subito all’occhio, e funge da contraltare: nel mezzo del 7-0 rifilato dalla Spagna al Costa Rica o del 6-2 inglese sull’Iran o anche della sorprendente vittoria saudita sull’Argentina, a proposito di pronostici che si sovvertono, ben quattro partite senza alcuna rete segnata.
Ciò costituisce un vero e proprio record: mai era successo che, nella giornata inaugurale di un Mondiale, tante gare finissero a reti inviolate. Sia che i valori, almeno sulla carta, non fossero tanto distanti (come tra Polonia e Messico), sia in casi come quello del solido e talentuoso Marocco, che ha imbrigliato i vicecampioni croati e battuto il Belgio concedendo in media due tiri e mezzo nello specchio a partita, sui campi del Qatar abbiamo visto anche molto equilibrio.
Un Mondiale tutto da vivere, dunque, per il quale pronosticare un vincitore risulta quanto mai difficoltoso. Restano altre 38 partite da giocare prima che il prossimo 18 dicembre si possa giungere finalmente a scoprire quale squadra erediterà, eventualmente, dalla Francia (ancora in piena corsa) i gradi di campione del mondo.
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