Una partita di grande equilibrio, con occasioni da una parte e dall’altra. Sono state più le imprecisioni dei due reparti difensivi ad aver creato qualche preoccupazione in più.
Al 3-5-2 classico di Montella, si è opposto un 4-3-3 di Di Francesco, dove per il terzo attaccante di destra è stato scelto Florenzi, vista l’indisponibilità di Perotti.
Un bel primo tempo in cui le due squadre cercavano a turno la via della rete senza riuscirvi. Nessuna ha preso il sopravvento, primo tempo conclusosi su di una giusta parità.
Il Milan ha dimostrato poche varianti al suo gioco, iniziato soprattutto dai lanci di Bonucci, o dai cross sulle fasce di Rodriguez e Borini dall’altra. La mancanza di un vero esterno, come Conti infortunato, sulla fascia destra si è fatta sentire.
Kessie ha svolto una partita lodevole, sia in fase di contenimento ma anche in quella di proposizione, con diverse conclusioni tentate dal limite dell’area.
Kalinic, invece, ha destato qualche preoccupazione, perché sembra il lontano parente di quello militante nella Fiorentina. Poca collaborazione con i compagni in fase difensiva ed altrettanti pochi smarcamenti in fase offensiva. Meglio Andrè Silva per i suoi movimenti ad allargarsi, che hanno permesso l’inserimento a turno dei centrocampisti, Çalhanoğlu, Kessie, Biglia.
La Roma, dal canto suo, può finalmente dire di aver ritrovato un Florenzi formato nazionale.
Sulla fascia destra ha fatto impazzire Romagnoli e Rodriguez, quando scalava nelle retrovie.
Inoltre, Edwin Dzeko prosegue con il tabellino di marcia che l’anno scorso lo ha portato ad essere capocannoniere con 29 reti. Sua è la marcatura che sblocca l’incontro con un bel tiro dopo essersi portato la palla sul piede destro.
La ripresa è parsa più elettrizzante, soprattutto per merito del Milan che, in un paio di occasioni nei primi minuti poteva anche passare in vantaggio.
Ma la squadra di Di Francesco è stata più cinica ed abile ad approfittare delle sue opportunità e nello spazio di cinque minuti, dal 72’ al 77’, ha chiuso l’incontro.
L’innesto tardivo di Bonaventura, al posto di un non esaltante Borini, ha cambiato poco le carte in tavola.
Una partita che ha mostrato ancora una volta le lacune difensive del Milan, dopo la non esaltante vittoria contro il Rijeka. Si allontana sempre di più la zona Champions, distante al massimo quattro punti (tenendo conto della partita da recuperare per i giallorossi) Mentre ci ha offerto una Roma che, prendendo in prestito termini pugilistici, è riuscita a parare e contrattaccare al momento giusto. Mantiene il suo distacco invariato dalle prime, in attesa di un altro importante scontro, con il Napoli, della prossima giornata.
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