Il turno dell’Epifania si chiude con i fuochi d’artificio.
La Juventus di Andrea Pirlo espugna San Siro sconfiggendo per 1-3 il Milan di Stefano Pioli.
Impresa dei bianconeri in quella che è stata per Pirlo una gara amarcord, dal sapore romanticamente agrodolce – dati i suoi trionfali anni milanisti.
Rossoneri che cadono dopo 10 mesi-nello specifico 304 giorni– di imbattibilità in Serie A – la sconfitta precedente risaliva all’8 Marzo 2020, anche allora in casa, 1-2 contro il Genoa, ultimo match prima del lockdown.
Interrotta quindi clamorosamente una striscia di 27 gare utili consecutive, 20 vittorie e 7 pareggi.
La miglior prestazione in campionato dell’Era Pirlo.
Nel segno, soprattutto, di Federico Chiesa.
Il figlio d’arte nettamente il migliore in campo. Finalmente il suo grande spirito di sacrificio, a dire il vero messo in campo fin dalla sua prima partita, comincia a dare i primi segni tangibili.
Federico sempre al centro delle azioni bianconere, sfiora prima il gol, scaricando sul palo con un gran destro una palla vagante in area.
Poi ne segna 2, uno per tempo, entrambi su assist di un altro giocatore che sembra iniziare a trovare la sua quadra nella gestione Pirlo, ossia Paulo Dybala.
La Joya prima smarca splendidamente di tacco in area Chiesa, che scarica un gran destro nell’angolino, e poi gli scarica un bel traversone su cui l’ex Viola stoppa, si accentra e piazza uno splendido sinistro nell’angolino alla destra di Donnarumma.
Se i titolari vanno bene, i comprimari si rivelano rimpiazzi più che validi.
Vedasi l’asse Kulusevki-McKennie, con lo svedese che sfonda sulla destra, portandosi a spasso la ormai stremata difesa rossonera, prima di servire a centro area una palla facile facile, che lo statunitense non deve far altro che spingere nella porta vuota, per il suo 1° gol in una trasferta in Serie A.
Non è facile trovare note negative in questo match per i bianconeri.
Se ne può trovare, al massimo, una opaca: un Cristiano Ronaldo non certo in serata di grazia.
Quella del perenne osservato speciale non è una vita facile.
CR7 stecca il grande appuntamento nella San Siro rossonera, dove era finora sempre andato a segno, in entrambi i match disputatici in bianconero.
Il portoghese praticamente non scende in campo, se si esclude una bella azione nella ripresa, sull’1-2 per la Juve, con una bella discesa sulla sinistra e una gran palla centrale a liberare in area di rigore ancora McKennie, sul cui sinistro a botta sicura è prodigioso Donnarumma.
Il Milan perde quindi l’imbattibilità ma mantiene primato, faccia e dignità.
Al netto della sconfitta è comunque stata una prestazione onorevole da parte dei rossoneri, specie considerando le tante assenze.
Ben 7 gli indisponibili per Pioli – anche lui, per altro, un ex di turno, breve passato bianconero da giocatore.
Oltre all’ultra conclamata assenza di Ibrahimovic e a Tonali – espulso a Benevento – prima della partita erano arrivati gli esiti delle positività al coronavirus di Rade Krunic e Ante Rebic, che perciò fanno il paio – o anche il poker…-con quelle dei due esterni juventini, Alex Sandro e Cuadrado.
In grande spolvero Rafael Leao, che nel primo tempo sfiora il gol con un gran sinistro da fuori che fa la barba al palo alla sinistra di Szczesny, prima di fornire lo splendido assist per il bel gol di Calabria.
Altra nota positiva quella del terzino, che se la cava benissimo anche da centrocampista – ruolo nel quale, ad onor del vero, lui ‘nacque’ calcisticamente parlando.
Nota negativa per i rossoneri Theo Hernandez, che dopo tanti match ad alti livelli, stecca proprio quello forse più importante, lento, impacciato e non incisivo, irriconoscibile.
Una vittoria naturalmente importantissima per la Juve, per il prestigio, per risalire la china, per affermare che è ancora in corsa per lo scudetto, che non è ancora finita !
Voti e pagelle.
Chiesa, voto 8.
Il palo in apertura, due gol stupendi, la sua prima marcatura multipla e perciò la sua prima doppietta in bianconero.
La sua migliore prestazione da quando gioca alla Juve. Il suo spirito di sacrificio inizia a dare i suoi effetti.
Dybala, voto 7.
A sua volta alla sua migliore prestazione stagionale.
Non segna ma di fatto propizia due gol. Finalmente decisivo.
Kulusevski, voto 6.5
Entra e contribuisce alla chiusura del match, portandosi a spasso la difesa milanista, e servendo a McKennie il pallone decisivo.
Anche per lui il livello di incisività si sta decisamente alzando.
McKennie, voto 6.5.
A sua volta entra e incide.
Sfiora un gol su splendido assist di CR7 ma trova sulla sua strada un Donnarumma strepitoso, poi il gol lo trova, facile facile, perché il lavoro sporco lo aveva già fatto Kulusevski.
Frabotta, voto 6.5.
Giovanotto di grande personalità, non sente la pressione della titolarità neanche in un big match come questo, scommessa vinta da Pirlo.
Cristiano Ronaldo, voto 5.
Nella quasi perfetta orchestra bianconera, lui non azzecca neanche una nota.
Unica cosa buona nel secondo tempo, scende sulla sinistra e imbecca perfettamente in area McKennie, stoppato da Donnarumma.
Da lui è sempre lecito aspettarsi di più. Specie in scontri diretti come questo.
Pirlo, voto 7.5
Gara gestita con grande ordine e personalità. Si fida a lanciare Frabotta dal primo minuto e vince la scommessa. Azzecca le sostituzioni con i decisivi Kulusevski e McKennie e Arthur e Bernardeschi come cambi a livello gestionale. La sua migliore partita da allenatore in Serie A finora.
Rafael Leao, voto 6.5
Unico della seppur decimata formazione rossonera a giocare al massimo delle sue possibilità.
Sfiora un gol, poi dopo una splendida discesa sulla corsia mancina serve a Calabria un assist al bacio.
Calabria, voto 6.5.
Si ricorda del suo passato da centrocampista e ben figura nel ruolo, segnando anche il bellissimo del seppur illusorio pareggio.
Theo Hernandez, voto 5.
Stecca proprio la gara decisiva.
Lento, impacciato, fiacco come non mai.
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