Termina con un nulla di fatto l’inchiesta della FIGC sul passaggio di proprietà del Milan da Elliot a RedBird nel 2022. L’inchiesta aperta nel marzo scorso dal procuratore della Federazione Chiné, che aveva chiesto e ottenuto gli atti dalla procura di Milano, si è perciò rivelata un bluff.
Un bluff erano anche le ipotesi di reato, a carico di Furlani e Gazidis, attuale e precedente amministratore delegato del Milan, vale a dire “ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza”.
Un bluff era anche la paventata possibilità di sanzioni sportive, dalla penalizzazione alla retrocessione. Quindi la società non rischia più nulla sul fronte sportivo, mentre è ancora in piedi l’inchiesta della procura milanese.
Da anni ormai il Milan e le sue travagliate societarie sono nel mirino di tutti, stampa e magistrati, ma fin qui nessun illecito, sul piano sportivo, è stato riscontrato. Già duramente provato dagli ultimi anni di magra dell’era berlusconiana e dai disastri cinesi, la società si è rialzata grazie a Elliot e prova a entrare in una era con RedBird, anche se gli ultimi due anni qualche dubbio lo mettono.
Chiediamo ora alla Federazione e a chi ne è a capo: perché solo il Milan finisce a cadenza regolare tra le vostre carte? La Juventus l’avete umiliata con penalità infilitte, revocate e nuovamente inflitte falsando il campionato 2022-23, volete falsarne un altro? Quando vi comporterete seriamente?
Sappiamo tutti che queste cessioni societarie sono, per così dire, rocambolesche. Sappiamo che i fondi hanno diramazioni un po’ ovunque e non è facile trovarne il nucleo.
La soluzione? Vietare la proprietà ai fondi. Ma il problema si aggraverebbe poiché non esiste più il proprietario mecenate né può essere riesumato a causa del FPF. Si rifletta, allora, a livello europeo per rivederne i parametri e tagliare un po’ di lacci e lacciuoli.
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