Sono giorni di grande intensità calcistica, in cui l’Italia del calcio finalmente è di nuovo protagonista. Il tabellone di Champions League ci hanno regalato un corridoio molto invitante per un eventuale finale ad Istanbul. L’unico ostacolo è rappresentato dal Benfica che in maniera netta è stato superato dall’Inter all’andata per 2-0 in terra portoghese. La squadra nerazzurra in caso di passaggio del turno sfiderà la vincente di Milan-Napoli, per un derby fratricida che garantirà l’approdo alla semifinale, e di conseguenza la quasi certezza, salvo rimonte clamorose, di una squadra italiana in finale.
Una Champions League vinta in passato da un allenatore, che oggi 12 aprile compie 75 anni. Stiamo festeggiando e ricordando Marcello Lippi che con la sua Juventus nel maggio del 1996 vinse ai rigori nella finale di Roma contro l’Ajax. Per gli amanti delle statistiche rimane l’ultimo coppa dalle grandi orecchie vinta dai bianconeri, una ossessione un trofeo maledetto per il popolo bianconero.
Marcello Lippi non è stato solo un allenatore di club. Nella sua straordinaria carriera in cui ha vinto tutto quello che c’era da vincere con la Juventus è stato il CT della nazionale, l’ultimo a regalarci il titolo di Campioni del Mondo nelle straordinari notti di Germania 2006.
Lippi, dalla pipa al sigaro: il simbolo vincente dei Mondiali
La nazionale italiana è reduce da cocenti delusioni. Per due edizioni a fila non abbiamo partecipato alla competizione più importante calcistica. Un evento, sportivamente parlando, tragico per un paese che vive di calcio, momenti che uniscono e esaltano la nostra passione. Le disavventure di Ventura e quella inattesa di Mancini, dopo il trionfo agli Europei, sono dei macigni che ci porteremo per tanto tempo.
In questi casi non resta che ricordare i momenti belli e i trionfi azzurri passati. Ecco il motivo per cui festeggiare e ricordare il compleanno di Marcello Lippi diventa un dovere per ogni italiano. Il trionfo in Germania, in casa dei tedeschi, in finale contro i cugini francesi rappresentano una delle pagine più straordinarie per il calcio italiano, che il quel periodo era oscurato dalle noti vicende di Calciopoli.
Una vittoria che profuma di rivincita, indelebile come il ricordo del sigaro di Marcello Lippi che ci ha accompagnato in quell’estate del 2006, come del resto la pipa di un altro CT della nazionale, Enzo Bearzot, che ai Mondiali di Calcio del 1982, fece gridare a Nando Martellini, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.