Alla 31ª giornata di Ligue 1, alla fine è arrivato il verdetto scontato: PSG è campione di Francia. I potenti parigini hanno potuto festeggiare il 12° titolo senza giocare. Ci ha pensato il Lione, prossimo avversario in finale di Coppa di Francia a fermare l’unica rivale ancora in ballo con il 3-2 rifilato al Monaco: a 3 giornate dalla fine, 12 punti di distacco decretano il successo di Mbappé e compagni.

Il PSG aspettava solo la matematica, perché la vittoria in Ligue 1 non è mai stata in discussione. Il divario con le altri pretendenti è talmente elevato che forse vincerlo a 3 giornate dalla fine alla fine fa credere che sia stato lottato. La corrazzata di Luis Enrique invece non ha avuto grandi rivali, forse il Nizza ad inizio stagione.

L’ultima sconfitta in Ligue 1 del PSG infatti risale al 15 settembre proprio contro il Nizza di mister Francesco Fairoli. Da quel momento i parigini hanno cambiato marcia e senza troppa fatica sono arrivati a vincere il campionato, il 12° della storia, il 50° trofeo del club, il 32° da quando ci sono i quarioti al comando.

Se in Francia il PSG domina da anni, terza Ligue 1 di fila, in Europa il sogno si chiama Champions League. In estate c’è stata la rivoluzione con le cessioni di Neymar a Messi. Luis Enrique ha plasmato una squadra intorno a Mbappè e i risultati, semifinale contro Il Borussia Dortmund confermano che può essere l’anno giusto.

PSG continua a vincere in Francia

In Francia prima del PSG comandava il Saint-Etienne con 10 titoli e il Marsiglia con 9. I parigini in pochi anni, considerando che sono stati fondati nel 1970, hanno ribaltato il vertice del calcio transalpino.

Da quando sono arrivati i quarioti, 2011, il PSG ha iniziato a dominare in Ligue 1.La disponibilità economica ha cambiato le carte in tavola. Il campionato francese è diventato una passarella parigina, con tanti campioni pronti a sposare il progetto. Un progetto che l’uomo simbolo, Mbappé ha deciso di interrompere. Un eventuale vittoria in Champions League renderebbe meno amaro l’addio, che comunque rimane calcisticamente parlando inspiegabile e traumatico. C’est la vie.