Il Lecce si appresta ad ottenere la seconda salvezza consecutiva nel Campionato di Serie A nonostante è la squadra più giovane della massima serie e con il monte ingaggi più basso in assoluto!
Questo è stato possibile grazie ad un ottima strategia dei dirigenti con Pantaleo Corvino in primis che è un affermato scovatore di talenti e nella sua Lecce sta dimostrando al meglio le sue qualità.
L’U.S. Lecce è una società dalla lunghissima tradizione e una delle realtà calcistiche più seguite nel Sud Italia. Sono migliaia i tifosi che seguono la squadra in trasferta e nelle partite casalinghe vanta oltre 21.000 abbonati e uno Stadio sempre esaurito. Il legame coi suoi tifosi è così forte che il Lecce ha “ritirato” la maglia numero 12 proprio in omaggio ai suoi tifosi che sono il 12° uomo in campo. Inoltre, sono molti i giocatori ad aver vestito questa maglia nella loro carriera prima di fare fortuna altrove tra cui ricordiamo Vucinic, Ledesma, Virdis, Lima, Tonetto.
Il calcio italiano è da sempre uno dei più seguiti in assoluto e ciò per via della grande tradizione che c’è nel nostro Paese. Sin da prima del Novecento hanno iniziato a crearsi le prime squadre con alcune di queste che oggi sono considerate delle vere e proprio big del calcio internazionale.
Juventus, Milan e Inter guidano questo gruppo dall’alto dei loro tanti scudetti vinti e delle loro vittorie in ambito europeo, ma è anche vero che negli anni sono riuscite ad emergere anche tante altre realtà.
Come il Napoli, ad esempio, vincitore di tre scudetti – di cui l’ultimo l’anno scorso – e una Coppa Uefa. O anche come la Fiorentina, prima italiana di sempre a giocare una finale di Champions League e campione d’Italia per due volte nella sua storia. Per non parlare poi di Roma e Lazio, anche loro campioni d’Italia e presenza più o meno stabile nelle competizioni europee.
Poi, ci sono le cosiddette “piccole”, con alcune di queste che negli ultimi anni stanno provando a ribaltare le gerarchie della Serie A.
Tra queste possiamo citare l’Atalanta i cui buoni risultati ormai non sono più una sorpresa grazie ad un progetto lungimirante della famiglia Percassi, proprietaria della società calcistica. Alla Dea aggiungiamo anche il Sassuolo, tra i primi club ad avere uno stadio di proprietà in Italia e autrice di ottime stagioni grazie al buon lavoro svolto con i giovani. Oppure il Bologna, che quest’anno è in piena corsa per un posto nella prossima Champions League.
Tra le altre realtà virtuose c’è anche il Lecce del presidente Sticchi Damiani, che quest’anno sta cercando di restare in Serie A come dimostrano anche alcuni risultati positivi arrivati contro tutte le previsioni degli esperti che seguono statistiche e quote legate alle schedine sul calcio. L’anno scorso, invece, la squadra Primavera ha vinto il campionato di categoria e ciò dimostra come negli ultimi anni la società abbia saputo operare bene sul mercato, anche grazie al contributo importantissimo di Pantaleo Corvino che è riuscito a scovare in giro per il mondo diversi giovani di talento che ora stanno trovando spazio in prima squadra.
La storia dell’ US Lecce
La storia del Lecce ha inizio nel 1908 quando nasce lo Sporting Club Lecce, polisportiva attiva nell’atletica e nel ciclismo oltre che nel calcio. Poi, nel 1927, la fusione con FBC Juventus, SC Lecce e Gladiator, da cui nasce l’Unione Sportiva Lecce, denominazione, questa, ancora oggi in uso.
Nel 1929, arriva la prima promozione in Serie B del club salentino, a cui seguono diversi alti e bassi per via della guerra. Una volta terminata, la società leccese tornò a respirare e, dopo un lungo processo di crescita, negli anni ’70, arrivò la prima storica promozione in Serie A.
Da quel momento in poi, seguirono fasi belle e altre meno belle, con il punto più basso raggiunto nel 2012 a causa di un illecito sportivo che portò il club ad affrontare un periodo di crisi terminato soltanto con l’arrivo di Sticchi Damiani che ora vuole rilanciare la squadra salentina e darle stabilità.
I migliori giocatori passati da Lecce
Negli anni sono passati tanti calciatori importanti da Lecce. Alcuni di questi sono stati in Salento soltanto per poco tempo, mentre altri hanno scritto pagine memorabili di storia del club. Vediamo quindi qual è la top 11 di sempre della squadra pugliese.
In porta ci va Emerich Tarabochia, che negli anni ’70, ancor prima che i salentini conoscessero la Serie A, ha mantenuto la porta inviolata per ben 1.719 minuti. Come alternativa Giuliano Terraneo, che a Lecce ha trascorso gli ultimi tre anni della sua carriera lasciando un bel ricordo. Senza poi tralasciare, eventualmente, il campione del mondo del 2006 Marco Amelia e l’attuale numero uno dei giallorossi Wladimiro Falcone.
Tra i difensori, invece, troviamo Max Tonetto, uno dei terzini migliori della sua generazione che dopo la parentesi di Lecce si è trasferito nella Capitale sponda giallorossa. Memorabili, a tal proposito, le sue prestazioni negli anni di Spalletti, dove la Roma andò vicina alla conquista dello Scudetto. Non va però neanche dimenticato Alberto Di Chiara, al Lecce dal 1983 al 1986.
Sulla fascia destra Marco Cassetti, compagno di Tonetto nella stessa Roma di Spalletti, e Massimo Oddo. O in alternativa Juan Cuadrado, anche se nella sua esperienza salentina veniva schierato più come esterno d’attacco o di centrocampo.
Come centrali Lorenzo Stovini e Marco Baroni. Il primo ha lasciato il segno nel cuore dei salentini diventando uno dei migliori difensori di quegli anni, mentre il secondo, a Lecce dall’87 all’89, si è guadagnato la chiamata del Napoli di Maradona proprio grazie alle prestazioni in giallorosso.
A centrocampo, spazio a Cristian Ledesma, che ha mosso i primi passi nel calcio italiano proprio a Lecce. Poi la chiamata della Lazio di cui è diventato un simbolo. E ancora poi con Antonio Conte, cresciuto nella squadra della sua città, Mazinho (padre di Thiago Alcantara) e Pedro Pasculli, campione del mondo con l’Argentina nel 1986. Da ricordare anche Guillermo Giacomazzi, che a Lecce ha trascorso quasi tutta la sua carriera vestendone la maglia in ben 392 occasioni. Tra gli altri citiamo anche Giuseppe Giannini, simbolo della Roma prima di Totti, Francesco Moriero e Lima.
In attacco, troviamo infine Pietro Paolo Virdis, uno che in carriera è stato capocannoniere della Serie A (nella stagione 1986/1987) contribuendo ai successi di Juve e Milan, e Franco Causio, leccese di nascita e che nella sua città è cresciuto anche calcisticamente prima di diventare una bandiera della Juventus e laurearsi campione del mondo con l’Italia nell’82. E ancora poi con i vari Vucinic, Bojinov e Vugrinec, senza dimenticarsi di Ernesto Chevanton, rimasto molto affezionato al Lecce e a Lecce, tanto che oggi vive nella stessa città salentina.
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