Il rinnovo del tecnico biancoceleste era ormai nell’aria da un po’ di tempo e, ad oggi, mancherebbe solo l’ufficialità definitiva.
Nella giornata di ieri, Simone Inzaghi si è incontrato con la dirigenza della Lazio, per poter trattare sul suo rinnovo contrattuale insieme al presidente Claudio Lotito e ad Igli Tare, direttore sportivo del club.
Gli ultimi accordi, prima del vertice di ieri, si erano tenuti giovedì scorso, il giorno prima del derby con la Roma, poi vinto con merito per tre reti a zero.
L’ipotesi sul tavolo era un rinnovo biennale fino al 2023 ma tutto lascia credere che si sia giunti alla stesura di un triennale con scadenza nel 2024. Il tecnico si legherebbe, così, ancora per molti anni alle sorti dei biancocelesti, arrivando a toccare quota otto anni di permanenza in panchina (sarebbe un record) senza contare tutta la trafila delle selezioni giovanili degli “aquilotti”.
Per quanto riguarda l’ingaggio non sembrano esserci dubbi, il tecnico arriverà a percepire un ingaggio tra i 2,4 e 2,5 milioni di euro a stagione.
Confermato con forza l’allenatore, ora bisognerà concentrarsi sulla rosa, in modo da donarle nuova energia e linfa vitale per un nuovo ciclo vincente. Ovviamente si continuerà a lavorare per migliorare ancora le prestazioni di questa stagione e ben figurare in Champions League, mentre il mercato sembra non regalare grandissimi colpi nella sua sessione invernale, quasi in stallo. Per quella estiva, invece, la dirigenza laziale ha già trovato l’accordo risolutivo per Kamenovic, giovane terzino sinistro classe 2000 di nazionalità serba, attualmente ancora in patria per i prossimi sei mesi.
Non è un caso che si punti su un giovane, l’età media della squadra è, infatti, piuttosto elevata (28,5 anni) e per costruire una Lazio ancora più forte e competitiva nel tempo bisognerà sicuramente, tra le altre priorità, optare per uno “svecchiamento” del club.
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