Claudio Lotito deve riuscire a sciogliere il nodo della multiproprietà, (possiede anche la Lazio), entro il 31 dicembre e cedere la Salernitana ad un altro soggetto. In caso contrario, il club campano rischia la retrocessione tra i dilettanti.
Giorni contati per la Salernitana: il club di proprietà di Claudio Lotito, che possiede anche la Lazio, deve essere ceduto entro il 31 dicembre prossimo per mettere fine all’anomalia che vede un unico soggetto, l’imprenditore romano appunto, possedere due squadre nella medesima lega professionistica.
Una condizione, questa, che viene espressamente vietata dall’articolo 16-bis delle NOIF (Norme Organizzative Interne della FIGC. Un’incompatibilità che ha spinto il presidente Federale Luigi Gravina ad imporre un ultimatum a Lotito: la Salernitana deve essere ceduta entro fine anno, altrimenti andrà incontro all’estromissione dal campionato di Serie A in corso e alla retrocessione tra i dilettanti.
La Salrnitana vive attualmente un periodo di “transizione”: la società è stata affidata a due “Trustee” (figura prevista dal diritto anglosassone), che devono occuparsi della cessione della squadra ad un soggetto terzo estraneo alla famiglia Lotito.
I due “trustee”, Paolo Bertoli e Susanna Isgrò, sono persone di fiducia del presidente che hanno fissato al 5 dicembre la deadline per ricevere offerte da eventuali acquirenti. La base d’asta è stata fissata ad 80 milioni, cifra che, ad oggi, non è stata ancora recapitata sul tavolo di Lotito.
Ciò vuol dire che la situazione della Salernitana è alquanto precaria, e rischia di diventarlo ulteriormente giorno dopo giorno. Occorre dare un’accelerata alle trattative, per rispetto di un club che, faticosamente, ha raggiunto la promozione in Serie A dopo 22 anni di assenza.
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