La Juventus batte lo Spezia per 2-0 nel 1° turno infrasettimanale valevole come 4^ giornata di Serie A e fa così un passo in più in classifica.
Passi avanti ma senza strafare per i bianconeri, che archiviano la pratica con un gol per tempo, senza dominare e non senza un pizzico di sofferenza in un secondo tempo più di contenimento che altro – con gol definitivo in pieno finale.
Tutti però rischi calcolati in vista della proverbiale gestione delle risorse in vista di gravosi impegni ravvicinati – nel giro di pochi giorni fra questo weekend e settimana prossima le 2 trasferte contro Fiorentina e PSG.
La formazione di Allegri passa al 9′ con un altro capolavoro su punizione di Dusan Vlahovic, il secondo consecutivo – dopo quello alla Roma – con lo stesso piede – il sinistro – nella stessa porta – quella posta sotto la nord dello Stadium.
Il preludio ad un’altra grandissima prestazione del serbo, attualmente capocannoniere del campionato e ancora una volta confermatosi elemento ormai fondamentale della fase offensiva juventina.
Si pensi solo che ha segnato 4 dei 6 gol stagionali bianconeri segnati fino a questo momento !
Il serbo poi prova a sobbarcarsi sulle spalle la sua squadra recuperando anche palloni sulla trequarti e tentando incursioni irrisolte sulla fascia destra.
Fascia che in questo caso non riesce a prendersi il solito Cuadrado al quale, evidentemente, pesa troppo addosso un’altra fascia, quella da capitano affibbiatagli dal primo minuto – e che uscendo cederà a Danilo.
Gli fanno tuttavia eco un Miretti che ancora una volta si mette in mostra facendo sognare per il futuro ed un Kostic sempre più intenzionato a prendersi l’altra fascia, giustappunto quella mancina.
A suggellare il quadro di un centrocampo che, finalmente, dopo tanto tempo, sembra essere tornato a funzionare, un’altra buona prestazione di un Rabiot che sembrava in rottura e invece si sta riprendendo il ruolo a suon di sacrifici e giocate, e l’arrivo di Paredes, già presente in tribuna per assistere al match.
Ciliegina sulla torta il 1° gol bianconero di Milik, che in pieno recupero con un bel sinistro sigilla il risultato, su assist, manco a dirlo, di Miretti.
Una Juve che, come detto, non incanta certo per bel gioco, ma che comunque non gioca male, costruisce buone azioni da gol e, pur limitandosi al minimo sindacale, si porta a casa una vittoria limpida e meritata.
Nonostante un pò di terreno concesso nella ripresa agli avversari spezzini che, tuttavia, non costruiscono mai vere occasioni da gol.
Juve che, ancora una volta, è condizionata da un Max Allegri, proverbialmente, molto bravo a gestire le risorse e le energie del gruppo.
Ossia, è netta la sensazione che la Juve stia risparmiando le risorse fisiche e mentali in vista di impegni più gravosi.
Ovviamente primi fra tutti sul piano cronologico le due insidiose trasferte nel giro di 4 giorni, contro la Fiorentina in campionato e, dulcis in fundo, in casa del Paris Saint-Germain dei vari Mbappé, Messi e Neymar, per il debutto stagionale internazionale in Champions.
Voti e pagelle.
Vlahovic, voto 7.5.
La sblocca di nuovo, come contro la Roma, su magistrale calcio di punizione, stesso piede, il sinistro, stessa distanza, circa 35 metri, stessa porta, quella sotto la curva nord dello Stadium.
Ed è sempre prezioso in fase di costruzione offensiva, non disdegnando il ripiegamento a recuperar palloni e il tentativo, forse un pò snaturante del suo ruolo di bomber, di tentare la conversione sulla fascia e l’assist per i compagni.
Nella ripresa sfiora anche il raddoppio nonché quella che sarebbe stata la seconda marcatura multipla stagionale – entrambe doppiette nell’eventualità – con un colpo di testa a botta sicura su corner che esalta i riflessi di Dragowski.
Con i suoi 4 gol è attualmente capocannoniere del campionato, e, come detto, ha segnato i 2/3 dei gol finora messi a segno dalla sua squadra in stagione.
Insomma, momento magico.
Miretti, voto 7.
Sulla maglia porta il 20, come gli anni che ancora, beato lui, deve compiere. Ne ha fatti 19 appena lo scorso 3 Agosto, e già dimostra personalità da campione consumato, e piedi sopraffini.
A corollario di tutto ciò, la discesa sulla destra che si concretizza nell’assist – anche se un pò fortunoso, decisiva la mancata deviazione del difensore Kiwior – per il primo gol bianconero di Milik, che chiude di fatto il match.
Non si può che augurargli di non bruciarsi.
Rabiot, voto 6.5.
Merita la sufficienza e qualcosa di più un giocatore che fra suoi mal di pancia e capricci della mamma stava per finire ai margini del progetto, e che invece sta dimostrando, partita dopo partita, a suon di giocate di buona tecnica e personalità in mediana, di meritarsi un’altra chance.
Cuadrado, voto 5.5
Forse unica nota un pò stonata della serata, il colombiano non è il solito ossesso sulla fascia destra, lento moscio e compassato, esce nel finale cedendo a Danilo la fascia da capitano – che evidentemente gli pesava.
Danilo, voto 6.
Il brasiliano di contro accetta in pieno la seppur momentanea fascia da capitano raccogliendo anche l’eredità del compagno.
Sulla fascia non disdegna le galoppate, anche quando viene lanciato da un triangolo del bravo Rabiot verso la porta, ma spara troppo alto, tradendo evidentemente un pò di mancanza di freddezza.
Parziale giustificazione: fare gol non è proprio suo ruolo ne sua attitudine !
Milik, voto 6.
Si merita la sufficienza piena già solo per aver timbrato per la prima volta il cartellino in maglia bianconera, già alla seconda presenza.
Un bel gol da attaccante puro, da bestia d’area di rigore, con un buon pallone ricevuto dalla destra da Miretti e scaricato spalle alla porta con un bel diagonale mancino.
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