La Juventus perde ancora in Champions League, 1-2 casalingo contro il PSG nell’ultimo turno del girone, quinta sconfitta su 6 gare nel girone, mai così male per i bianconeri, ma con tutto ciò l’Europa League arriva lo stesso, causa contemporanea sonora sconfitta del Maccabi Haifa in casa contro il Benfica.
A dispetto della sconfitta, un inizio di gara e in generale una partita di buona fattura per i bianconeri, i quali partono col piglio giusto, e prima dei 5 minuti di gioco hanno già la prima occasione, un bel destro tagliato dalla distanza di Locatelli, che si spegne di poco a lato.
PSG che tuttavia ribadisce, qualora ce ne fosse bisogno, di essere più squadra e avere un gioco più concreto, andando in gol di fatto alla prima occasione.
E grazie a quello che è forse il peggior difetto di questa Juve: l’eccessiva leggerezza in fase di appoggio e disimpegno.
Locatelli perde un pallone sanguinoso all’altezza della trequarti campo, il pallone perviene subito a Mbappé il quale, nonostante la vistosa trattenuta alla maglia da parte di Gatti, non si fa pregare, si accentra e scarica il gran interno destro vincente.
I bianconeri provano a rialzarsi subito e manovrano anche abbastanza bene, specie sulla sinistra, con il solito lavoro di discesa sulla corsia laterale di Kostic, appoggiato ora da fagioli ora da Miretti, con quest’ultimo che a sua volta sfiora la marcatura con un’incursione laterale.
Lo stesso Locatelli prova a farsi perdonare la leggerezza costata il gol, sfiorandone uno che sarebbe stato bellissimo, non fosse che il suo destro a giro sfiora l’incrocio dei pali.
Gli fa eco dalla fascia opposta Cuadrado, il quale si accentra e scarica un gran sinistro fuori di poco.
Sempre Miretti andrebbe vicino al gol durante un contropiede, ben servito da un buon Milik, ma il Primavera bianconero tergiversa troppo, facendosi recuperare dall’ottimo Marquinhos.
E’ il preludio al gol che arriva qualche minuto più tardi, verso la fine del tempo, con Donnarumma che, come all’andata, fa un altro regalo alla Juve, non respingendo a dovere una sponda di Cuadrado che non sembrava irresistibile dalla destra, e consentendo così la spaccata vincente a porta vuota di Bonucci.
PSG che nel frattempo aveva sfiorato il raddoppio ancora con lo scatenato Mbappé, che dalla distanza aveva fatto tremare Szczesny.
Nella ripresa il copione pare essere sempre lo stesso, con la Juve che ci prova ad essere sempre volenterosa, ma con i parigini che sono sempre più concreti.
Perché i bianconeri si impelagano nella solita melina di passaggi, riuscendo ad avanzare di pochi metri, senza mai essere di fatto realmente pericolosi.
Ed è così che gli ospiti trovano il gol vittoria praticamente al primo affondo, con Mbappé ancora protagonista, che dopo il gol del vantaggio sforna l’assist per la rete definitiva.
Il taglio in verticale del francese è perfetto a liberare sulla corsia mancina il nuovo entrato Nuno Mendes, il quale, anche coadiuvato dallo sbilanciamento offensivo bianconero, si immola sulla fascia e fulmina Szczesny con un diagonale mancino.
Il rientro in campo del lungodegente Federico Chiesa è accolto con gioia dal popolo juventino, ma non cambia di troppo la sostanza della gara.
Con una Juve che ottiene il suo peggior risultato di sempre in Champions, 5 sconfitte su 6 nel girone.
Con l’anno nuovo quindi ci sarà uno spareggio di Europa League da affrontare.
Ma si pensi all’immediato presente, con il Derby d’Italia contro l’Inter che incombe, e che arriva forse nel momento peggiore, sempre con più dubbi che certezze.
Voti e pagelle.
Bonucci, voto 6.
La sufficienza gliela si da solo per il gol.
Cuadrado, voto 6 di incoraggiamento.
Il suo ruolo è il solito, sulla fascia prova a spingere, ma è troppo disattento nei disimpegni, e nell’azione del gol decisivo non regge la corsa di Nuno Mendes – parziale giustificazione il fatto che l’avversario fosse entrato da poco indi fosse più fresco.
Fagioli, voto 6.5
Il giovanotto, reduce dalla perla di Lecce, partecipa bene alla manovra bianconera, è sicuramente un valore aggiunto alla mediana. Se l’immediato presente bianconero non sembra roseo, il futuro parrebbe poterlo essere, anche grazie a lui.
Locatelli, voto 6.5
Ha il demerito di perdere il pallone che genera il vantaggio parigino, tuttavia ha il merito di riprendersi la mediana, di crederci e spingere fino alla fine, di sfiorare il gol in almeno 2 occasioni e, dulcis in fundo, di scoccare il cross per la sponda di Cuadrado da cui nasce il gol del momentaneo pareggio.
Kostic, voto 6.
Anche il serbo merita la sufficienza, ancora una volta dimostrando che la fascia sinistra è sua, e dialoga ora con Locatelli, ora con Fagioli, ora con Miretti.
Miretti, voto 6.5
Il futuro bianconero passerà dai suoi piedi, ha già una personalità da condottiero, gli manca solo il gol.
Milik, voto 6.5
Si amalgama bene ad una fase offensiva bianconera orfana di Vlahovic, nella quale è perciò chiamato a far la prima punta e perciò a prendersene il peso, e lui fa un pò da ‘papà spirituale’ alle giovani promesse juventine.
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