Massimo risultato con il minimo sforzo.

La Juventus di Max Allegri sconfigge 1-0 allo Stadium il Malmo dell’ex milanista Jon Dahl Tomasson, fresco fresco di ri-conferma del titolo di Campione di Svezia ma già eliminato dalla Champions League.

Successo che, in contemporanea al clamoroso pari 3-3 dei Campioni d’Europa del Chelsea in casa dello Zenit, consente ai bianconeri di qualificarsi agli ottavi di finale da primi nel girone H.

Veramente tutto troppo facile per i bianconeri, contro un Malmo che, con il dovuto rispetto, è pochissima roba.

Discreto turnover per i bianconeri, con diverse convocazioni del settore giovanile, come De Winter titolare sulla corsia di destra al posto di Cuadrado e Da Graca e Miretti in panchina.

Riconferme da Bernardeschi, che ancora una volta sa fare di necessità virtù: quando la mediana non dispensa palloni in avanti, ci pensa lui a costruire palle gol.

Splendido il suo assist con cross di esterno sinistro per la zuccata vincente di Kean.

L’oriundo di origini ivoriane unico vero faro dell’attacco bianconero in una serata in cui Dybala si vede pochissimo.

Kean dimostra però ancora una volta la sua pecca: deve migliorare in precisione, anche questa volta un gol segnato e almeno 3 sprecati.

Qualche segno di leggero miglioramento anche da Rabiot e Morata, entrambi parti integranti dei rispettivi reparti – lo spagnolo partito dalla panchina.

Il primato del girone è un potenziale moto di slancio per il prosieguo della stagione bianconera.

Voti e pagelle.

Rugani, voto 6.

Ha il merito di essere protagonista della prima palla gol della partita.

Rabiot, voto 6.

Più attivo del solito. I miglioramenti sono lenti ma costanti.

Bernardeschi, voto 6.5

Ancora una volta assist-man bianconero. In fase di costruzione di gioco sta migliorando molto.

Kean, voto 6.5

Viene messo alla guida della fase di attacco e svolge il suo compito, seppur facendo il minimo sindacale, perché di gol ne segna uno solo ma ne sbaglia almeno altri 3 !

Dybala, voto 5.5

A parte un pallone filtrante in area per lo stesso Kean non si vede proprio in campo. Ma una partita di stanca ogni tanto gliela si può concedere.