Serie A, Juventus implicata nell’inchiesta denominata “Prisma”: la procura di Torino sta indagando la società bianconera per falso in bilancio e ha messo nel mirino il mancato versamento degli emolumenti da parte dei calciatori nelle annate 2019-2021. La squadra bianconera rischia dalla multa alla penalizzazione in classifica. Per quanto riguarda i calciatori, si parla di squalifiche fino a un mese.
La Juventus torna nell’occhio del ciclone: mentre il campionato è fermo per via della sosta nazionali, la società di Via Druento è finita nel mirino della Procura di Torino, in un’inchiesta denominata “Prisma”, in essere dal dicembre 2021. L’indagine, coordinata dai magistrati Marco Gianoglio, Ciro Santoriello e Mario Bendoni, si concentra sul mancato pagamento degli emolumenti ai calciatori.
Secondo l’accusa, durante i due anni di crisi pandemica, la Juventus avrebbe pattuito con i propri assistiti, mediante scritture private, la dilazione o, addirittura, la restituzione degli emolumenti pattuiti per contratto al fine di contenere l’impatto a bilancio della crisi economica.
La Procura del capoluogo piemontese ha ordinato, nei giorni scorsi, perquisizioni presso le sedi legali del club di Milano, Roma e Torino, alla ricerca dei documenti incriminati, che risultano tuttora assenti. I legali della società bianconera, nrlla persona dell’avvocato Maurizio Bellacasa dello studio Severino Penalisti Associati, ha affermato che la perquisizione effettuata due giorni fa non modifica l’impianto accusatorio, ma “Specifica la presunta esistenza di documentazione della quale, al momento, non risulta il rinvenimento“.
Così, la Juventus resta sotto la lente di monitoraggio degli inquirenti, che nell’ambito dell’inchiesta “Prisma”, le contestano il reato di falso in bilancio, per aver adulterato la rendicontazione relativa al biennio 2019-21, con introiti fittizi pari a 283 milioni di euro.
Dovessero essere confermate anche le accuse sul mancato pagamento degli emolumenti, la società piemontese rischia una pena che oscilla tra l’ammenda pecuniaria e la penalizzazione di uno o più punti in classifica, a seconda della gravità del fatto, come annuncia l’art. 31 comma 3 del Codice di Giustizia Sportiva:
“La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde comunque loro compensi,
premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da
uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la
penalizzazione di uno o più punti in classifica”.
Nello stesso articolo si fa riferimento alla responsabilità soggettiva dei tesserati, che se riconosciuti colpevoli, vengono sanzionati con pene sino al mese di squalifica dall’attività agonistica.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.