Si complica ulteriormente il cammino europeo per la Juventus.
I bianconeri di Allegri cadono ancora in Champions League, perdendo contro il Benfica di Roger Schmidt in casa per 1-2 – stesso risultato della sconfitta contro il PSG.
Una partita multi-faccia, buon primo tempo, e ripresa sotto molti aspetti catastrofica.
Inizio promettente per i bianconeri, che sfruttano di fatto la primissima occasione del match per andare subito in vantaggio.
Già al 4′ con un calcio di punizione da posizione defilata e dalla lunghissima distanza dalla porta ospite, con la battuta di Paredes che diventa un assist per la testata vincente di Milik.
3° gol in questa prima stagione juventina per il polacco, che in particolar modo segna il suo 1° gol in ambito internazionale, insomma in Champions, in maglia bianconera.
2° gol in questa Champions per la Juve, e curiosamente entrambi di testa, dopo quello di McKennie che aveva deciso la sconfitta 2-1 di Parigi.
La banda di Allegri sembra in grado di gestire il vantaggio, con una difesa che almeno in una prima fase pare aver ritrovato la sua proverbiale solidità.
Specie grazie a un Bremer che cresce di partita in partita.
Ma in generale è l’atteggiamento dei bianconeri, con il pressing asfissiante già a centrocampo, con Paredes monumentale in fase di rottura e con Cuadrado e Miretti che non disdegnano nemmeno.
Juve che avrebbe anche una clamorosa occasione per il raddoppio, ma Kostic, servito ancora da una buona discesa sulla destra di Cuadrado, manca di un soffio l’appuntamento con il sospirato primo gol da juventino.
Bianconeri che, insomma, evidenziano ancora una volta il loro enorme difetto di non chiudere le partite.
E sul finale di primo tempo il Benfica si sveglia
Prima il 7 Neres colpisce la parte esterna del palo con un bel piazzato dal limite dell’area che lascia inebetito Perìn.
E poi trova anche il pari.
Frutto di una ingenuità di Miretti che esegue suo malgrado quello che in termini tecnici si chiama ‘step on foot’, insomma un pestone al piede, su Gonçalo Ramos , in area di rigore.
Per l’arbitro, il tedesco Felix Zwayer, dopo un controllo al var non ci son dubbi, e dal dischetto Joao Mario realizza il suo 1° gol in questa Champions.
E dopo un inizio di ripresa che sembrava a sua volta promettere bene per la contro-rimonta juventina, con Milik che dalla distanza impegna Vlachodimos, pian piano – ma neanche troppo – il declino.
La fase difensiva bianconera, che nel primo tempo, almeno fino al rigore di Joao Mario, aveva retto ed era stata anche ordinata, impedendo al Benfica di trovare la breccia, adesso crolla.
Lo stesso Milik perde palla nella propria trequarti campo, pallone poi a Gonçalo Ramos contrastato da Bremer, destro a botta sicura di Rafa Silva con gran risposta di Perìn che però non riesce ad opporsi al tap-in vincente di sinistro di David Neres.
Inizia un quarto d’ora buono di dominio assoluto dei portoghesi, che sfiorano il tris in diverse occasioni, ma Bonucci e Perìn fanno il loro dovere sui vari tentativi, ora di Bah, ora di Gonçalo Ramos, ora di Neres, ora di Rafa Silva.
Poi l’ingresso di Di Maria sembra poter dare uno stimolo in più alla manovra juventina.
Con l’argentino in campo i bianconeri si rifanno sotto e danno la ingannevole impressione di poter rimontare.
Prima il palo dalla distanza dell’altro nuovo entrato Kean, con lo stesso Di Maria che da due passi manca il tap-in vincente.
Poi El Fideo dimostra di poter essere lui la chiave tattica della ricerca di idee di gioco offensive per i bianconeri.
Le soluzioni offensive l’argentino le trova, e dal suo piede sinistro parte anche un’azione che porta ad un gol.
Di Maria apre sulla sinistra verso De Sciglio, il quale serve Vlahovic che a centro area spinge di petto nella porta vuota, ma l’ex milanista parte in fuorigioco.
Sempre l’argentino per poco non manda Bremer a segno per la prima volta in Champions, l’ex torinista spara altissimo a tu per tu con il portiere avversario dopo lo splendido suggerimento di Di Maria.
Nel finale poi ulteriore disattenzione difensiva di una Juve ormai senza speranza, con il nuovo entrato Musa che perde l’attimo per il tris.
Una prestazione strana, altalenante, instabile, per una Juve che palesa i soliti problemi: incapacità di chiudere le partite dopo situazioni di vantaggio, tanti errori in fase di appoggio e di passaggio, specie di ultimo passaggio, difficoltà di impostazione di gioco, di ricerca di soluzioni offensive.
Questo ultimo problema può essere risolto concedendo un maggior minutaggio a Di Maria, che dimostra di essere l’unica possibile panacea all’abulia offensiva bianconera.
Insomma, c’è ancora tantissimo da lavorare.
Voti e pagelle.
Perìn, voto 7.
A dispetto delle 2 reti subite, merita un voto alto perché con i suoi interventi evita alla sua squadra una imbarcata nella ripresa, e dimostra grande grinta dopo ogni intervento, nonostante la situazione davanti a sé non sia speranzosa…
Bremer, voto 6 di incoraggiamento.
Sembra crescere di partita in partita, ma deve ancora assimilare l’organizzazione difensiva bianconera. Sfiora anche il gol.
Bonucci, voto 6 di incoraggiamento.
Per alcuni tratti della ripresa sembra essere ritornato quello dei fasti di un tempo, contribuendo, assieme a Perìn, a rendere meno pesante l’umiliazione.
Cuadrado, voto 6.
Lotta sempre sulla destra, è quello che corre di più, peccato non basti.
Paredes, voto 7.
Forse il migliore in campo, prezioso in fase di rottura del gioco avversario, si inserisce nella costruzione offensiva, e sigla il suo 1° assist in bianconero.
E’ una delle poche note liete di questa squadra.
Miretti, voto 6 di incoraggiamento.
Fa sempre valere la sua freschezza anagrafica, ma stavolta la foga agonistica lo frega un pò, portandolo a commettere il fallo da rigore.
Milik, voto 6.5
Segna subito il suo 1° gol in Champions con la Juve, sfiora il raddoppio, partecipa alle azioni offensive e gioca anche bene di sponda. Peccato per il pallone perso nella ripresa che propizia il gol della sconfitta bianconera.
Di Maria, voto 6.5
Ribadiamolo: sembra essere lui la soluzione migliore alla abulia tattico-offensiva bianconera.
Entra in campo e sembra davvero l’unico capace di tirar fuori dal cilindro delle giocate capaci di scardinare la difesa avversaria.
Aprirebbe l’azione che manda in gol Vlahovic ma De Sciglio è in fuorigioco, serve alla perfezione Bremer con uno splendido taglio in area ma il brasiliano sbaglia clamorosamente.
Merita, ovviamente e banalmente, più spazio.
Vlahovic, voto 4.
Decisamente il peggiore.
Totalmente fuori dalla manovra offensiva, non fa neanche il suo classico movimento, sbaglia spesso anche i disimpegni più semplici, il gol del pareggio allieterebbe la sua serata, ma viene giustamente annullato.
Allegri, voto 4.5
La sostituzione di Milik è difficile da spiegare, con il polacco che si stava comportando molto bene in fase offensiva.
E deve anche capire di dover dare più spazio a Di Maria – perché non farlo partire titolare…
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