Superlega: Juventus, Real Madrid e Barcellona hanno concepito un nuovo format. No al numero di squadre permanenti, ammesse di diritto alla competizione.
Una Superlega più “democratica” per convincere il pubblico e le varie leghe nazionali della bontà del proprio progetto: il “Telegraph” svela i piani di Juventus, Barcellona e Real Madrid, che non hanno abbandonato la propria aspirazione di fondare una lega indipendente dalle competizioni UEFA, capace di rispondere meglio alle esigenze economiche dei club in un contesto che il presidente dei “Los Blancos” Florentino Perez ha più volte definito “Finanziariamente insostenibile”.
La UEFA, che si è sentita minacciata nel suo ruolo di centralità rispetto al calcio europeo, ha espresso la propria ferma condanna attraverso il presidente Aleksandar Ceferin già agli albori di questa nuova competizione (il progetto primigenio venne alla luce il 19 aprile dello scorso anno).
Tra i principali capi d’accusa mossi ai club fondatori della Superlega (inizialmente 12), quello di voler sdoganare un modello di calcio “elitario”, includendo solo alcuni tra i club più importanti d’Europa in un circuito che avrebbe di fatto ampliato la forbice tra questi e le squadre dei campionati nazionali, che si sarebbero dovute accontentare di disputare tornei depauperati di qualsiasi appeal.
Il nuovo format prevederebbe invece l’accesso alla Superlega basato su criteri meritocratici. Una Superlega che aprirebbe le proprie frontiere anche alle Federazioni minori (quelle che spesso non vanno oltre i primissimi turni preliminari delle competizioni europee), così da dimostrarsi ancor più inclusiva rispetto alla UEFA: riuscirà questa nuova formula a soddisfare le aspettative del pubblico e delle squadre poste sotto l’egida UEFA?
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