Il Commissario Tecnico degli azzurri ha parlato in vista del secondo match della fase a gironi contro la Svizzera.
“La prossima è sempre la più difficile“: così si potrebbe riassumere la conferenza stampa pre-Svizzera, seconda avversaria nel Gruppo A di Euro 2020, che ha visto protagonista il nostro CT, Roberto Mancini.
Una frase semplice, ma allo stesso tempo emblematica per capire bene il livello di concentrazione che l’Italia sta cercando di raggiungere in questi giorni in cui le paure e la cautela, che aleggiavano attorno alla nostra rappresentativa, hanno lasciato spazio ad ottimismo ed esaltazione dopo il convincente 3-0 contro la Turchia.
Il messaggio è chiaro: ogni partita è una storia a se e sarebbe terribile scendere in campo con la superbia di giudicare il nostro prossimo avversario come un ostacolo fin troppo semplice.
Lo stesso Roberto Mancini mette in guardia i suoi ragazzi aggiungendo che la Svizzera non è una squadra facile da battere. La selezione biancorossa ha grande esperienza e non è nuova a competizioni di questo genere, oltretutto c’è da aggiungere la presenza di un CT, Vladimir Petkovic, che conosce bene il calcio italiano.
Servirà, dunque, la stessa grinta e la stessa personalità che si sono viste durante i 90 minuti d’esordio di Euro 2020, cercando di emulare, più precisamente, un secondo tempo ineccepibile che ha visto giocar bene tutti gli effettivi.
Anche Mancini sembra d’accordo a riconfermare la formazione schierata contro la Turchia, ma, con Florenzi infortunato, deciderà all’ultimo riguardo il ballottaggio tra Giovanni Di Lorenzo, più offensivo e già rodato visto il buon secondo tempo disputato con la Turchia, e Rafael Toloi, più arcigno e difensivo.
Davanti è riconfermato Berardi, ma il CT azzurro non ha voluto parlare di “rotazioni” o ruoli prefissati. La doppia titolarità del giocatore del Sassuolo, secondo il mister, non vale una bocciatura a Federico Chiesa, ne significa che gente come Bernardeschi o Belotti non possano rivelarsi utili indipendentemente dal ruolo schierato.
Un gesto, quello di Mancini, che tende a valorizzare tutti i suoi effettivi per il conseguimento del risultato che interessa di più, ovvero il passaggio del turno e il primato nel girone che, con una vittoria domani, sarebbero molto più vicini.
Nessun turnover, dunque, contro la tredicesima del ranking mondiale che, come ricorda giustamente il CT azzurro, non può essere sottovalutata.
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