Italia fuori dai Mondiali, scambio di battute tra Gravina (presidente FIGC) e Casini (presidente Lega Calcio Serie A). Il vertice Federale si è lamentato per il mancato rinvio dell’ultimo turno di campionato. “I club hanno sempre risposto positivamente alla chiamata della Nazionale”, la risposta di Casini dopo Italia-Macedonia.
Il mondo del calcio italiano è stato gettato nello sconforto dalla sconfitta subita contro la Macedonia del Nord, che ha estromesso gli “Azzurri” dagli spareggi per la qualificazione ai prossimi Mondiali in Qatar. Come se non bastasse, alla delusione sportiva si aggiungono i piccoli dissidi interni di un movimento che sta raschiando il fondo della propria gloriosa storia.
Protagonisti Lorenzo Casini (presidente Lega Calcio Serie A) e Gabriele Gravina (presidente FIGC), i due massimi rappresentanti del calcio nostrano, insomma. Il presidente Gravina, nel post partita contro la Macedonia, ha accennato al fatto che la Nazionale abbia avuto pochi giorni per preparare una sfida così delicata. Gli “Azzurri” si sono ritrovati a Coverciano lunedì, ma hanno avuto un solo giorno effettivo per prepararsi, dovendo spostarsi a Palermo per la gara contro i macedoni.
Gravina si è detto “Dispiaciuto che i ragazzi si siano visti solo un giorno per preparare questa partita”, ma ha voluto stemperare la tensione adducendo di non voler innalzare alcuna polemica.
La risposta c’è stata, comunque, ed è arrivata per bocca di Lorenzo Casini, neoeletto presidente della Lega Calcio Serie A.
Dopo aver espresso il proprio rammarico per l’uscita di scena della Nazionale, una sconfitta che dovrà stimolare un’attenta riflessione sullo stato del calcio italiano, Casini ha voluto replicare così a Gravina: “Le società e i loro giocatori hanno sempre risposto positivamente alla chiamata della Nazionale e sempre lo faranno – ha detto Casini difendendo i club del nostro campionato –, anche perché si tratta dell’impegno sportivo che unisce il Paese e ci dovrebbe sempre far superare ogni appartenenza e ogni divisione. La Nazionale è di tutti”.
La Nazionale, ci ha ricordato bene Casini, è patrimonio di tutti. Siamo convinti che i nostri vertici istituzionali stiano già lavorando, di concerto, al futuro del nostro calcio.
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