“Dobbiamo essere concentrati sul nostro campo di battaglia principale, iniziare a ridurre, ridisegnare la linea di battaglia. Ci concentreremo risolutamente sul settore della vendita al dettaglio, dovremo chiudere e ridurre le nostre attività irrilevanti per l’industria della vendita al dettaglio senza esitazione”.
È con queste parole, pronunciate tramite un videomessaggio, che Zhang Jindong ha messo in allarme il mondo Inter. Suning, la multinazionale che detiene i pacchetti di maggioranza del club nerazzurro, versa in uno stato di crisi economica e sta pensando di ridisegnare i propri investimenti. L’azienda, impegnata nel settore della vendita al dettaglio, si appresta a tagliare i finanziamenti che esulano da quell’ambito, come dichiarato dal presidente Zhang.
Tra questi, gli investimenti nello sport, di cui l’Inter rappresenta l’esempio più fulgido. Il club nerazzurro, del quale la famiglia Zhang detiene il 68% del pacchetto azionario, è stato messo in vendita e potrebbe subire l’ennesimo scossone societario nel volgere di breve tempo.
D’altronde le prime avvisaglie sono arrivate già nel mercato di gennaio, quando all’Inter è stato vietato di investire in ulteriori rinforzi. Tra i papabili acquirenti della squadra spicca il fondo BC Partners, che sta lavorando con Suning a un rifinanziamento del debito per 200 milioni, e sarebbe pronta a subentrare a fine stagione. Il destino dell’Inter appare comunque segnato, e si orienta verso un nuovo cambio di proprietà.
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