La Juventus vince per 0-1 il derby d’Italia in casa dell’Inter e consolida la sua corsa ad un posto in Europa.
Vittoria frutto di una prestazione cinica e concreta, in un match interamente trascorso da bianconeri a giocare di rimessa, di attesa e ripartenze.
Contro una Inter che, come c’era da aspettarselo, prova a fare la partita, soprattutto nel primo tempo, con un possesso palla massiccio e con contrattacchi di massa a pieno organico, ma con ben poca concretezza.
Nonostante i nerazzurri centrino lo specchio della porta due volte nel primo quarto d’ora, in entrambi i casi con un destro di Barella, in entrambi i casi trovando Szczesny pronto.
Bianconeri come detto molto cinici, che trovano il gol di fatto nella loro unica vera azione da gol del primo tempo nonchè nel loro unico tiro in porta della prima frazione di gioco.
Azione orchestrata da Fagioli, impostata da Rabiot che appoggia per Kostic, il cui sinistro è fulminante, anche grazie ad un malo posizionamento di Onana e mancate coperture di Darmian e Dumfries.
Segnali di crescita costanti da parte di un Rabiot sempre più incisivo, dopo i primi anni di magra, oltre ad un Fagioli che è sempre più una certezza fra le nuove leve.
Ritrovata anche la solidità difensiva, con altri due giocatori che, dopo alcune prime impressioni non certo ottime, si stanno riabilitando.
Uno di questi è un’altra delle nuove leve bianconere, Federico Gatti, autore di una prestazione maiuscola, sempre presente a sventare le avanzate avversarie, sempre perfetto nelle entrate sugli avversari – superlativo su Lautaro nel primo tempo – e sempre impeccabile nelle diagonali difensive.
L’altro è Bremer, che dopo il periodo di ambientamento sembra stare a sua volta trovando la giusta quadra, anche lui gioca una partita pressoché perfetta.
Un difetto di questa Juve rimane quello dello spreco, che è ancora tanto.
Dopo un primo tempo concreto ma poco produttivo, nella ripresa i bianconeri aggiungono all’impostazione tattica di attesa e rimessa, un tocco di intensità in più, costruendo diverse azioni da gioco e diverse palle gol.
Ma tutte, per l’appunto, sprecate.
Kostic impazza sulla corsia mancina, e piazza diversi palloni a centro area, scontrandosi però con l’imprecisione e la poca lucidità ora di un Vlahovic che non riesce ancora a prendersi il centro dell’attacco, ora di un Fagioli che non arriva per un soffio alla deviazione vincente.
Nel finale Max Allegri completa il suo piano strategico di gestione del match.
Un match in cui tiene a riposo dal primo minuto diversi big, rinuncia totalmente a Di Maria, e schiera dal primo minuto Soulé, in inedita coppia d’attacco con Vlahovic.
Dopo aver incassato i colpi per quasi tutto il match, provando così a sfruttare la debolezza e lo sfiancamento dell’avversario, inserendo forze fresche e rinnovando il potenziale offensivo, con gli ingressi di Chiesa, Cuadrado e Paredes.
Il figlio d’arte prova a dare propulsione con i suoi tipici scatti, e sfiora il gol con un piazzato di destro, ma la sua gara dura poco, esce per infortunio.
Il colombiano sostituisce bene Kostic, sfiorando un assist vincente.
L’argentino Campione del Mondo nota dolente, si fa espellere in un finale nervoso.
Juve che ha avuto il grande merito di superare questa fase nevralgica della stagione, con 2 vittorie esterne di fila contro Friburgo e appunto Inter, due match decisivi per lo snodo stagionale.
Voti e pagelle.
Allegri, voto 7.
Imposta un Derby d’Italia in un modo che avrà fatto storcere il naso a molti, lasciando Di Maria fuori tutto il match, e schierando dal primo minuto Soulé al fianco di Vlahovic.
E solo nel finale prova a blindare il risultato, approfittando della lingua penzoloni di un avversario contenuto per tutto il match, provando a piazzare il colpo decisivo inserendo alcuni big.
Szczesny, voto 6.5
Due volte seriamente chiamato in causa, entrambe da Barella, in entrambi i casi è pronto.
Bremer, voto 7.5
Da reietto sempre contestato dalla critica a insuperabile baluardo difensivo. Prestazione maiusciola.
Dalle stalle alle stelle.
Gatti, voto 7.5
Fa eco al più anziano ed esperto collega, sempre perfetto e pulito negli interventi, non sbaglia un colpo.
Danilo, voto 6.5
Anche lui sempre più una certezza, dalle sue parti non si passa, e suona sempre la carica. Un vero capitano.
Rabiot, voto 7.
Sempre più in crescita, sempre più leader della mediana, sempre più completo e attivo, sia in fase di copertura/rottura/interdizione del gioco avversario, sia in fase di ripartenza – suo l’appoggio a Kostic nell’azione del gol.
Fagioli, voto 7.
Imposta l’azione del gol, e la sua freschezza e la sua tecnica danno dinamismo al reparto offensivo.
Kostic, voto 7.
Primo gol in un derby d’Italia in carriera, e la fascia sinistra è sempre più sua.
Soulé, voto 6 di incoraggiamento.
Per essere il suo primo derby d’Italia da titolare il ragazzo si comporta bene.
Vlahovic voto 6 di incoraggiamento
Ha ancora difficoltà a riprendere un ruolo importante nel reparto offensivo, ma l’impegno è da premiare.
Chiesa, voto 6.5 di incoraggiamento.
La sua partita dura poco, entrato nella ripresa e uscito quasi subito per infortunio, in mezzo tanta corsa, tanta spinta propulsiva, e un gol mancato di poco.
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