L’Inter vince 1-0 contro l’Atalanta a San Siro nel posticipo della 26° giornata di campionato e centra la settima vittoria consecutiva salendo a 62 punti in classifica e rimandando il Milan a -6. Partita brutta da parte degli uomini di Conte che subiscono la maggior intensità dell’Atalanta, ma che risolvono la contesa grazie al gol decisivo nella ripresa di Skriniar.
Era uno tra gli ostacoli più difficili da incontrare nel cammino che porta allo Scudetto prima di un calendario che nelle prossime settimane si farà più agevole.
E l’Inter porta a a casa 3 punti con il modus “Il fine giustifica i mezzi”, battendo 1-0 l’Atalanta a San Siro uscendo indenne da un match complicato e rispondendo alle vittorie di Juventus e Milan.
Conte cambia solo due elementi rispetto alla partita di Parma, facendo ritrovare la titolarità a Vidal al posto di Eriksen e il ritorno di Lautaro Martinez al posto di Sanchez.
Gasperini punta sul classico 3-4-2-1 con Sportiello tra i pali, blocco difensivo con Djimsiti, Romero e Toloi. Esterni Gosens e Maehle con de Roon e Freuler in mediana. Malinovskyi e Pessina a supporto di Zapata.
Nella prima frazione l’Inter dà seguito alla prestazione opaca vista al Tardini ma andando ancora più in difficoltà vista la diversa caratura dell’avversario.
I nerazzurri sono imballati, poco reattivi sul piano fisico e in crisi nel proporre il gioco fluido e veloce che stavano proponendo nell’ultimo mese, anche per la mancanza in campo di un’altra fonte di gioco in costruzione come Eriksen.
Anche a livello d’atteggiamento e mentalità l’11 di Conte è piuttosto spesato in campo, forse impaurito e nervoso da un avversario più in palla fisicamente e molto più aggressivo. Al netto di un primo tempo molto tattico e di fiammate ma non continuo e che l’Atalanta chiuderà con una sola unica doppia chance.
Al 39° miracolo di Handanovic su colpo di testa di Zapata e respinta sulla linea di Brozovic su zuccata di Djimsiti, però gli uomini di Gasperini pressano offensivo e vanno a prendere alta l’Inter, in fatica nell’uscita bassa e in difficoltà nella gestione palla a centrocampo con un Vidal francamente imbarazzante.
Perisic è diligente dietro ma offende poco, Hakimi è più incattivito ma confuso, Lukaku e impreciso, Lautaro fa lavoro di copertura ma non si vede davanti. Il trio difensivo è il migliore in campo nei primi 45.
All’intervallo Gasperini inserisce Ilicic per un deludente Malinovskyi e Conte poco dopo leva Vidal e inserisce la classe di Eriksen al 52°.
Due minuti dall’ingresso del danese e l’Inter trova il vantaggio che varrà la partita. Corner dalla destra battuto da Eriksen, si crea una mischia in area risolta da Skriniar che con un destro secco trova l’angolino che batte Sportiello e fa 1-0 per l’Inter.
La prestazione di Eriksen è buona sia per precisione di passaggi sia per applicazione tattica, ma trovato il gol al primo tiro in porta l’Inter non riesce più a ripartire e a gestire con tranquillità il pallone.
Subendo la verve aggressiva dell’Atalanta che nella seconda frazione è in continua pressione e costringe l’Inter ad abbassarsi. Al minuto 68 Zapata sfiora il palo con un destro in area.
La squadra di Gasperini gioca ed è in partita ma la maggiore aggressività e possesso rispetto all’Inter non produce poi grandi occasioni nella ripresa, con il palleggio orobico che sbatte contro il muro difensivo interista. Entrano anche Muriel e Miranchuk, ma la sostanza non cambia.
Minuto 77 il colombiano impegna Handanovic con un mancino in area respinto. Conte si copre inserendo prima Sanchez per Lautaro e poi Gagliardini per Brozovic. L’Inter non costruisce più ma si limita a bloccare l’Atalanta a cui manca l’assalto e il graffio decisivo.
Ultimo brivido al 84° con Pasalic che si inserisce bene in area su assist di Toloi ma spedisce alto. Conte rischia abbassandosi troppo togliendo gli offensivi Perisic e Hakimi per i difensivi Darmian e D’Ambrosio.
Ma l’Atalanta non ha la forza di attaccare in maniera decisa. Finisce 1-0 per l’Inter, che supera un ostacolo importante per la lotta al titolo. Sul come c’è da crescere e riflettere.
VOTI E PAGELLE INTER – ATALANTA
TOP INTER
BASTONI, 7.5: tutta l’Inter fa un’ottima gara di applicazione difensiva, costretta sia da un’ottima Atalanta che da un atteggiamento proprio troppo remissivo, ma soprattutto il blocco dei tre centrali alza il livello. Sulla sinistra Bastoni è al solito elegante e deciso, attento in marcatura e nei posizionamenti. C’è molta organizzazione all’Inter, ma fa tanto anche il talento difensivo dei singoli.
SKIRNIAR, 7.5: più o meno uguale al collega di reparto solo che lui dall’altra parte ha Gosens e soprattutto dalle sue parti gravita un cliente difficile come Zapata. Duello fisico ma anche d’anticipo, in quella zona passa pochissimo e l’Atalanta non sfonda veramente mai. In ultimo, segna il gol partita.
HANDANOVIC, 7: Criticato giustamente e sicuramente in calo generale rispetto alle ultime stagioni, ma nelle ultime partite il capitano dell’Inter è tornato decisivo. Stasera miracolo su Zapata e attento su Muriel, nei due su tre tiri in porta dell’Atalanta.
FLOP INTER
VIDAL, 4: scelto da titolare al posto di Eriksen ed è una scelta sbagliata di Conte, per fortuna dell’Inter che non ha causato danni. Ma nei 53 minuti che gioca è lento, imballato, sbaglia tutto e regala palloni pericolosi all’Atalanta. L’ingresso di Eriksen al suo posto è aria pura per la mediana nerazzurra.
LUKAKU, 5: Ok solita partita di sacrificio e ha avuto per tutta la partita francobollati Djimsiti e Romero. Ma tante imprecisioni del belga, meno dominante del solito, poco lucido e quei due errori di controllo lanciato solo davanti alla porta rischiavano di essere rimpianti.
TOP ATALANTA
DJIMSITI – ROMERO, 7: Bella prestazione di due dei tre centrali difensivi di Gasperini, che a turno prendono in consegna Lukaku. Romero gioca d’anticipo sul belga e vince anche spesso, non lasciando spazio al 9 dell’Inter. Anche Djimsiti ci mette intensità e concentrazione, si perde il belga solo una volta ma senza conseguenze. Incolpevoli sul gol in mischia.
FLOP ATALANTA
MALINOVSKYI, 5: L’Atalanta tiene tanto la palla ma quando arriva alla trequarti sbatte sul muro interista. Zapata ha un’occasione almeno e deve duellare con Skriniar, Pessina prova a svariare. L’ucraino è pero il più innocuo, poco movimento e poca grinta, non riesce a creare problemi all’Inter e creare pericoli tra le linee. Esce all’intervallo, magra consolazione per lui il subentrato Ilicic è ugualmente vacuo.
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