Il britannico della Bike Exchange conquista la penultima salita del Giro d’Italia 2021, recuperando una trentina di secondi a Bernal. Il colombiano gioca un po’ sulla difensiva, ma alla fine esce al contrattacco e riesce a mantenere un buon margine in classifica.
Ci ha preso gusto Simon Yates: dopo il Sega d’Ala, il britannico si mette in luce anche su un’altra salita del Giro d’Italia. I 9700 metri dell’Alpe di Mera, salita dalle pendenze importanti (9% di media), lo vedono partire in solitaria per tentare di aprire un’altra piccola breccia nella maglia rosa di Bernal, che lunedì scorso è un po’ sbiancata, per la paura e la fatica.
Lo scienziato sembra aver calcolato tutto e vuole approfittare di qualsiasi segnale di debolezza del rivale per tenere aperto il giro. Stavolta l’intento gli riesce a metà: conquista la tappa con 11 secondi sul portoghese Almeida, ma alla fine Bernal riesce a contenere la sua furia e a limitare i danni, piazzandosi terzo a una trentina di secondi.
Il vantaggio di Bernal, che giunge al traguardo portandosi a ruota Damiano Caruso anche lui molto solido sulle rampe finali, rimane stabile sui due minuti e mezzo (sul corridore siciliano), mentre Yates è staccato di ulteriori dieci secondi. L’azione rilanciata da Bernal dimostra che la crisi accusata sul Sega d’Ala era soltanto transitoria e, a meno di crolli clamorosi sull’Alpe Motta, domani, il colombiano dovrebbe riuscire a portare la maglia rosa fino a Milano. Il condizionale è d’obbligo, perché questo Adam Yates promette un ultimo colpo di genio. Anzi, di scienziato.
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