Il siciliano della Bahrain scrive la pagina più emozionante di questo Giro d’Italia e conquista una vittoria che è il giusto premio per quanto fatto in queste tre settimane. Bernal blinda la maglia rosa, ma deve ringraziare il suo compagno di squadra.
Non sarà maglia rosa, ma oggi ha scritto la pagina più bella di questo Giro d’Italia 2021: Damiano Caruso ha vinto la Verbania-Alpe Motta, penultima tappa della corsa rosa, aggiungendo la gemma finale a tre settimane vissute da assoluto protagonista.
Scattato a sei chilometri e mezzo dalla fine in compagnia di Bardet, sull’ascesa dell’Alpe Motta, il campione siciliano è riuscito a tagliare per primo il traguardo, portando a termine un attacco iniziato dopo lo scollinamento del San Bernardino.
La vittoria finale certifica il secondo posto in classifica generale (Yates ha ceduto, sesto a quasi un minuto). Un risultato impensabile alla vigilia del Giro. Ma soprattutto cambia il volto alla carriera di un uomo che durante queste tre settimane non si è mai risparmiato, ha dato sempre il tutto per tutto e ha mirato al bersaglio grosso sino alla fine. Il secondo posto in un grande Giro è un risultato da incorniciare per chi era partito con il compito di fare da supporto a Mikel Landa, prima che le gerarchie interne di squadra fossero riscritte dalla caduta dello spagnolo.
Oggi, coadiuvato dal grande lavoro di Pello Bilbao, Caruso si è messo a dettare il ritmo insieme a Storer e Bardet, uomini della DSM. Al resto ha pensato l’entusiasmo della folla tricolore a bordostrada, che lo ha incoraggiato sino al traguardo, in una sorta di spinta collettiva .
Non sarà maglia rosa dicevamo, perché il grande cuore di Damiano deve arrendersi di fronte alle gambe d’acciaio di Egan Bernal e del suo compagno di squadra Daniel Martinez. Giù il cappello davanti a questi due colombiani che hanno lavorato in tandem per mantenere fieramente il simbolo del primato. Martinez ha trainato la ruota della maglia rosa con un’andatura infernale fino a circa un chilometro dalla fine, poi ha lasciato spazio alla cavalcata di Bernal che, sul traguardo, perde solo 30 secondi.
Domani, dunque, passerella a Milano per il giovane Ineos, com’è giusto che sia dopo le grandi azioni che l’hanno visto protagonista in questi giorni. Nulla e nessuno può però togliere la gloria a Damiano Caruso, che ci ha fatto gioire e sperare come non accadeva da tempo.
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