La Juventus espugna 0-2 il campo del Friburgo superando così gli ottavi di finale e accedendo ai quarti della UEFA Europa League.
Merito di una prestazione non maiuscola né di prim’ordine, ma cinica e concreta quanto basta, creando quel tanto che è sufficiente a portarsi a casa la pagnotta e rischiando poco.
In tal senso si rivede la vecchia Juve di Allegri, quella che riusciva, grazie alla strategia e gestione delle risorse del tecnico, per l’appunto a gestire le partite per il raggiungimento dell’obiettivo finale.
Allegri rinuncia per tutto il match a Di Maria – autore del gol partita dell’andata – e gli effetti un pò si vedono, con un atteggiamento poco offensivo e con un’espressione tecnica decisamente ridotta.
Come detto i bianconeri perciò costruiscono poco, ma qualche rischio di contro lo corrono.
Ma vengono salvati in 3 occasioni da un ottimo Szczesny, che si oppone a 2 conclusioni a rete del riferimento offensivo dei tedeschi Gregoritsch, una per tempo, un colpo di testa a inizio partita da corner e un destro di prima intenzione in mischia nella ripresa.
Per il resto, come detto, match anche poco emozionante e spettacolare, con la Juve che chiude tutti gli spazi e agisce come suo solito di ripartenza.
Vlahovic ritrova il gol dal dischetto, ma rischia anche di farsi parare la conclusione dal portiere Flekken, e per il resto non è molto partecipe, complice anche la già citata abulia tattica bianconera.
Juve che comunque legittima la vittoria anche con due buone occasioni, una per tempo, la traversa di Bremer nel primo tempo – con annesso gol annullato a Vlahovic – e quella di Chiesa nella ripresa.
Lo stesso figlio d’arte che da una scossa al finale del match, con il sopra citato legno e con il gol definitivo, un gran destro rasoterra piazzato sul primo palo.
Vittoria come detto anche frutto di una mirata gestion delle risorse, in vista di imminenti gravosi impegni.
In particolare il Derby d’Italia contro l’Inter in campionato.
Nerazzurri che saranno avversario ricorrente per i bianconeri, con la doppia sfida di Aprile nelle semifinali di Coppa Italia.
Se si conta anche la corsa alla Champions in campionato e il cammino in questa EuroLeague, il quadro è fatto.
Voti e pagelle.
Allegri, voto 6.5
Ritrova la sua verve di grande condottiero leader del gruppo, e abile gestore delle risorse.
Szczesny, voto 7.
Paradossalmente forse il migliore in campo della Juve, con due super interventi che evitano una potenziale reazione tedesca.
Bremer, voto 6.5
Da costanti segnali di crescita in fase di copertura difensiva, garantendo una concreta chiusura degli spazi, e sfiora anche il gol nel primo tempo.
Chiesa, voto 7.
Entra nel finale e da la scossa al match, garantendo una gran spinta propulsiva, culminata con la traversa prima e il gol partita poi, con annesse scuse al suo pubblico per il suo scarso minutaggio.
Vlahovic, voto 6 di incoraggiamento.
Ritrova il gol, e per lui è già un passo avanti, anche se solo con un calcio di rigore, peraltro battuto non benissimo, il tutto dopo aver segnato un gol su azione, annullato per offside, ma comunque segno di una ritrovata presenza offensiva e senso del gol.
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