Fiorentina-Juventus, le parole di Max Allegri alla vigilia: “Contro i viola non è mai semplice. La società ha operato molto bene sul mercato”.
Tempo di Fiorentina-Juventus, classica del calcio italiano che riaccende rivalità antiche. Se la squadra piemontese è da sempre invisa alla tifoseria toscana (e non solo), l’acredine tra queste due formazioni crebbe indiscutibilmente all’inizio degli anni ’80, con il famoso Scudetto del 1982 vinto a Catanzaro dalla Juventus grazie a un rigore di Brady, mentre la Fiorentina, che giocava sul filo diretto a Cagliari, venne bloccata sul pari così da perdere la possibilità di giocarsi lo spareggio per il tricolore.
Tempo di pensare al presente, e a due squadre che serbano qualche rammarico in questo inizio di stagione. La Juventus per i quattro punti lasciati per strada. La Fiorentina per la brutta sconfitta contro l’Udinese. Max Allegri sa bene che la partita di domani sarà molto ostica, per questo mette in guardia i suoi ragazzi:
“La partita di domani non è la più importante, è la più difficile. È sempre Fiorentina Juve, quando andiamo a Firenze è sempre difficile giocare. Ho visto un po’ di partite della Salernitana anche: è veramente una buona squadra. Non è perché domani giochiamo con la Fiorentina è più difficile e quando giochiamo con la Salernitana è facile. Assolutamente no. Pensiamo una partita alla volta e domani sappiamo che sarà una partita complicata e per noi sarà importante fare risultato“.
Domani sarà la prima occasione per vedere all’opera l’ultimo innesto Leandro Paredes: “È venuto con entusiasmo, è un giocatore importante che aumenta la qualità dei nostri centrocampisti. Lui, Locatelli, Fagioli, Miretti. Abbiamo giocatori di qualità, poi aspettiamo il rientro di Pogba. Abbiamo giocatori poi con caratteristiche diverse come McKennie, Rabiot. Abbiamo miscelato molto bene le caratteristiche di tutti i giocatori, ora pensiamo a lavorare e ottenere il massimo da qui al 18 settembre e poi l’ultimo mese prima del Mondiale“.
Nuovi acquisti, così come cessioni, ce ne sono stati parecchi. Il mister traccia un bilancio del mercato svolto dalla società: “Un voto è difficile dirlo, la società ha lavorato bene nel mercato sia in entrata sia in uscita. All’interno della rosa sono rimasti i giocatori che volavamo, così come i giovani che all’inizio della stagione era l’obiettivo della società. Stranamente stamattina mancava un posto in lista Champions che uscirà a breve“.
Hanno lasciato Arthur e Zakaria: “Faccio un grosso in bocca al lupo ad entrambi. Sono due ottimi giocatori, noi abbiamo fatto delle scelte. Loro sono contenti, noi abbiamo completato la rosa nel migliore dei modi. Pensiamo a lavorare ora e recuperare Pogba e Chiesa, poi saremo al completo“.
Domani ci sarà da ragionare sulla formazione: “Domani ci sarà qualche cambio. Dovrò valutare perché dopo neanche 72 ore giocheremo a Parigi la prima partita di Champions. Leo sta bene, ieri ha fatto il primo allenamento con la squadra, valuterò se farlo giocare domani o a Parigi. Di MariaNon è in condizioni ottimali, ma è in condizioni di giocare una partita. Vedremo se 45′ o 60′. Sta meglio. Momentaneamente gli unici due fuori a lunga scadenza sono Pogba e Chiesa. Domani non c’è Rabiot, perché ha preso un colpo mercoledì quando ha giocato. Gli si è gonfiata la coscia, ha questo ematoma che gli impedisce di piegare la gamba. Quindi domani non sarà a disposizione, poi tutti gli altri sono disponibili“.
Fuori anche Szczesny, che accusa fastidi alla caviglia: “Non è disponibile, ha questa caviglia in disordine. Sono escluse fratture, ha una forte distorsione. I tempi di recupero non li sappiamo perché quando hai queste distorsioni valuti giorno dopo giorno. Quindi non è a disposizione“.
Un commento sullo stato di forma di Kean – “Il ragazzo è sereno e tranquillo e si è allenato bene. Aveva fatto una buona partita con lo Spezia fino a quando la squadra ha giocato in un certo modo, poi quando la squadra ha smesso di giocare anche lui ha fatto meno bene
Tornando a parlare di mercato, la Juventus ha tenuto diversi giovani in rosa: “. La società è stata molto brava in questo, ma soprattutto all’inizio della stagione avevamo l’obiettivo di mantenere dei giovani non per far numero ma perché fossero in grado di giocare delle partite. Vedi Miretti, sono contento che Fagioli sia rimasto. Soulé è un ragazzo in crescita, Gatti è un altro giovane. Kean è diversi anni che gioca ma è sempre un 2000. Gli obiettivi che insieme alla società abbiamo posto a inizio stagione di mantenere i giovani all’interno della rosa è un risultato giusto. Poi sono stati cambiati dei giocatori ma per questione di caratteristiche. Io sono contento di come ha lavorato la società“.
Mercato che ha consacrato la Roma, ancora più a immagine e somiglianza di Mourinho e con un Dybala nel ruolo di trascinatore: “No, rimpianti non se ne devono avere. Sono contento per Paulo che sta facendo bene. La Roma non è una sorpresa del campionato, ha fatto un ottimo mercato. Abbiamo fatto una bella partita con loro, dispiace per com’è andata a finire. Il campionato è lungo. Abbiamo perso 4 punti, ora ne abbiamo tanti davanti. Dobbiamo mantenere un buon equilibrio e avere continuità di risultati. La vittoria del campionato passa attraverso la solidità che la squadra deve avere, sia in fase offensiva sia difensiva. Su questo stiamo crescendo, passando anche attraverso momenti come contro lo Spezia dove in un certo punto del primo tempo non abbiamo fatto benissimo. In quei momenti dovevamo fare meglio in fase di non possesso e comandare anche noi la partita in quel momento lì“.
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