Un Simone Inzaghi molto determinato quello che si è presentato all’appuntamento con la conferenza stampa pre-finale di Champions League. Tanti i temi analizzati dal tecnico nerazzurro in vista del match che i suoi affronteranno contro il Manchester City.
Percorso: “Domani ci sarà la nostra cinquantasettesima gara stagionale. Nelle precedenti 56 ci sono stati alti, bassi, sconfitte meritate, immeritate e infortuni. Abbiamo ascoltato poco le critiche, ci siamo stretti e il nostro impegno folle ci ha permesso di essere qui oggi”.
Emozione: “Dal post-finale di Coppa Italia ci siamo potuti focalizzare su questo traguardo. Prima d’allora, però, le nostre attenzioni erano improntate sulla partita con la Fiorentina e prima ancora sull’ingresso nei primi quattro posti Champions League in campionato. Le sensazioni prima di un evento del genere sono bellissime”.
Perfezione: “Quando si giocano gare del genere, contro squadre come il Manchester City, tutto deve girare al massimo: gambe, testa e cuore. Il centrocampo sarà il fulcro del gioco, da lì passeranno le azioni più importanti sia per noi che per loro. La concentrazione deve essere assoluta, così come il bisogno di ridurre al minimo gli errori”.
Vicinanza di Zhang: “Le parole nel pre-partita del presidente mi hanno dato gande carica. Mi è sempre stato vicino, anche nei momenti complicati. La carica che mi ha sempre trasmesso l’ho girata poi, volta per volta, al mio staff”.
Insieme: “La nostra compattezza ci ha portato oggi qui, sarà difficilissimo, ma insieme possiamo tutto. Ho la fortuna di allenare un gruppo di uomini veri, che non cambierei per nessuno. I miei uomini mi danno sicurezza”.
Infortuni: “Mkhitaryan ieri ha fatto il suo primo allenamento a distanza di 22 giorni dall’infortunio. Le sensazioni sono buone. Devo ancora capire se farlo partire dall’inizio o schierarlo a gara in corso. Di sicuro non è al 100%”.
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