Caldo, errori e problemi, ma il più grave colpisce la Ferrari di Leclerc. Doppietta Red Bull con Russell terzo.
La corrida spagnola sembrava tingersi di rosso, finché l’irreparabile non è sopraggiunto sulla vettura di Charles Leclerc.
In questo weekend abbiamo visto cosa il Monegasco può fare con questa macchina con prove e qualifiche dominate in maniera assoluta.
Gli aggiornamenti portati dalla Ferrari sono sembrati funzionare alla grande con una prima fase di gara dominata dalla Rossa di Charles che avrebbe sicuramente vinto il Gran Premio di Spagna dopo non aver sbagliato nemmeno una virgola.
Purtroppo, ciò non è accaduto perché la Power Unit Ferrari incappa nel primo grande problema stagionale che distrugge la gara di Leclerc costretto al ritiro. Dai possibili 26 punti, allo zero finale, l’amarezza è tanta per il Monegasco, soprattutto perché a vincere la gara è stato Verstappen.
Mentre Charles dominava, la Red Bull (voto 6) era alle prese con vari problemi e l’olandese, uscito anche di pista, ha dovuto lottare contro un DRS non funzionante e un Russell straordinario che ha difeso strenuamente la propria posizione.
Utilissimo, per la Red Bull, l’aiuto di Perez che conclude secondo un Gran Premio in cui, per due volte, ha avuto l’ordine di scuderia di lasciar passare il compagno olandese, non senza qualche malumore.
Grande assente, invece, è stato Carlos Sainz che chiude al quarto posto ma inanella una serie di errori (partenza e testacoda) che stanno diventando pericolosi nell’economia di questo mondiale.
Sul podio ci va un grandissimo Russell con la Mercedes (voto 8,5) che torna a grande vita e dimostra che i propri piloti sono di altissima caratura perché anche Hamilton, sfortunato nella foratura del primo giro, è stato autore di una gara monumentale chiusa al quinto posto per un problema al carburante.
Con un clima molto caldo, tutte le scuderie hanno dovuto far fronte a tanti problemi e tante situazioni di difficoltà, ma la più arrabbiata è sicuramente la Ferrari (voto 5) che riscopre una power unit che ha mancato di affidabilità e perde la leadership sia del mondiale piloti, che di quello costruttori.
I voti e le pagelle del Gran Premio di Spagna
Charles LECLERC (Ferrari) 10: Weekend perfetto distrutto da un problema alla power unit. Primo in tutte le sessioni, ha costruito una vera e propria magia in qualifica con un giro da annali di questo sport. In gara domina e non sbaglia nemmeno una virgola, finché la sua F1-75 non lo abbandona vanificando gli sforzi del monegasco… da sogno a incubo.
Max VERSTAPPEN (Red Bull) 7,5: Non perfetto sia in qualifica, sia in gara dove non riesce ad ottenere lo spunto migliore in partenza. Nel corso della gara rischia anche il testacoda andando fuori pista e perdendo secondi e posizioni. Bravissimo nel domare una Red Bull non perfetta e con un DRS non funzionante, ma Russell gli dimostra che a parità di passo l’olandese può mostrare delle lacune. Magicamente, la sua gara si trasforma in un sogno vincendo e diventando il nuovo leader della classifica.
Sergio PEREZ (Red Bull) 8,5: I suoi problemi sono tutti in qualifica perché in gara è un leone. Cede la posizione a Verstappen per rispettare gli ordini di scuderia, poi dimostra di averne anche più del compagno di squadra liquidando Russell in pochissimo tempo (con l’ausilio del DRS). Ovvio che la Red Bull voglia la vittoria di Verstappen, ma Perez avrebbe ampiamente meritato e lo dimostra anche il team radio rabbioso alla fine della gara.
George RUSSELL (Mercedes) 10: Meriterebbe anche un voto superiore per la magia e il divertimento che ha offerto in tutti i 66 giri di questo Gran Premio. Semplicemente mostruoso in difesa su Verstappen con alcune manovre da applausi che dimostrano il manico e il talento dell’inglese. Podio più che meritato… è lui il vero MVP della gara e deve ringraziare una Mercedes rinata.
Carlos SAINZ (Ferrari) 4: Così, caro Carlos, non va. Gara di casa, possibilità di vincere o almeno andare a podio davanti al suo pubblico e sbaglia nuovamente la partenza. Deve ricostruire la gara, ma va in testa coda. Non impensierisce minimamente le gare di Red Bull e Mercedes. Purtroppo non è la prima volta e sembra che il confronto con Charles stia pesando molto psicologicamente. Deve tornare il vero “Smooth Operator”, altrimenti sarà durissima.
Lewis HAMILTON (Mercedes) 10: Dal fondo, voleva persino ritirarsi dopo il contatto con Magnussen, alla risalita. Inizio da incubo a causa di un contatto dove la colpa non era assolutamente sua, per poi proseguire con un passo gara superlativo e mostruoso. La domanda è solo una dopo una prestazione del genere: come si fa a mettere in dubbio un 7 volte campione del mondo? E oggi, Sir Lewis, ha ricordato a tutti qual è il suo valore. Molto probabilmente sarebbe andato a podio, ma oggi può solo essere soddisfatto.
Valterri Bottas (Alfa Romeo) 8: Da quando è in Alfa non c’è stata una gara in cui non abbia convinto. Superlativo nell’imporre il proprio dominio e (c’è da dirlo) la propria bravura contro macchine di pari livello. Il problema è sicuramente stata la strategia dell’Alfa, ma in fondo va benissimo così.
Esteban OCON (Alpine) 8: Batte Alonso (di nuovo), si piazza in una posizione di grandissimo rispetto (di nuovo), prende punti preziosissimi (di nuovo). E’ una delle grandi sorprese di quest’anno e sta dimostrando di meritarsi la riconferma.
Lando NORRIS (McLaren) 7,5: Non una gara stupenda per l’inglese, ma l’ottavo posto vale i punti. Ad incrementare l’ottimismo è il fatto che oggi Norris non stava fisicamente bene, ma è comunque riuscito a finire la gara in maniera dignitosa.
Fernando ALONSO (Alpine) 5: Buona rimonta, ma ancora una volta sembra siderale la differenza con Ocon. Non un grande Gran Premio di Casa.
Yuki TSUNODA (Alpha Tauri) 7: Bravo! Altra gara a punti per il giovane giapponese autore di una gara non facile, ma conclusa nel migliore dei modi.
ASTON MARTIN 5: E’ un miracolo che Vettel sia arrivato così a ridosso della zona punti. Macchina completamente stravolta a immagine e somiglianza della Red Bull, ma a livello prestazionale sembrava addirittura peggiorata rispetto alle ultimissime gare.
HAAS 4: Magnussen combina la frittata già dopo la prima curva, poi l’intuizione di mettere le gomme Hard non ha funzionato, Mick poteva lottare per la zona punti, ma la strategia è stata completamente sbagliata con una sosta in meno del previsto.
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