Europei volley femminile, Italia e Serbia ancora regine d’Europa: loro la finale continentale dopo un doppio 3-1 in semifinale.
Rivedremo una sfida infinita nella finale di questi Europei di volley femminile: Italia e Serbia si sono confermate regine della pallavolo continentale sconfiggendo le rispettive avversarie con il risultato di 3-1.
Stesso punteggio per uno stesso obiettivo. Se la squadra di Terzic si affida molto (forse troppo) alla fuoriclasse Tijana Boskovic, l’Italia deve imparare a gestire preoccupanti cali di tensione che le impediscono di giocare come sa, e rischiano di comprometterne i successi.
Turchia-Serbia 1-3
È autentica battaglia tra Serbia e Turchia, almeno per i primi tre set. Poi, le ragazze di Guidetti cedono mentalmente e, sotto 2-1, gettano la spugna nel parziale decisivo, permettendo alle avversarie di qualificarsi alla terza finale europea consecutiva.
Inizio gara contraddistinto da diversi errori che incidono sul ritmo del gioco, praticamente assente nei primi scambi. È la Serbia a faticare di più all’inizio: Busa subisce troppo in ricezione (due gli aces di Ozbay), e il muro turco contiene bene tanto lei, quanto gli attacchi di Popovic al centro. Ognjenovic è costretta, come spesso le capita, ad affidarsi a Boskovic (40 palloni su 45 alzate nel primo set saranno i suoi), dato che l’opposta si dimostra unica uscita d’attacco efficace almeno nella prima parte del set (i punti saranno 15).
Dall’altra parte della rete, Ozbay si appoggia tanto a Karakurt, ma trova nella “fast” di Erdem un’alternativa che la Serbia non riesce mai a contrastare. Avanti di cinque punti (13-8), le ragazze di Guidetti si vedono superare sul 14-15 complice una Ognjenovic che comincia a chiamare in causa anche Milena Rasic.
Il set procede dunque sul filo del punto a punto e su un duello personale tra opposte, ma quando la Turchia ha l’occasione di chiudere sul 24-23, Karakurt manda fuori una parallela. Ai vantaggi, Ognjenovic si affida esclusivamente a Boskovic, mentre Cansu trova conforto anche in Baladin e Senoglu. Alla fine il parziale si conclude sul 34-32 Turchia, dopo una lotta serrata.
La Serbia ritorna in campo più convinta e ottiene un break sul 4-0. La Turchia si riporta sotto con gli attacchi di Baladin e Karakurt, mentre dall’altra parte del net è ancora Boskovic il principale punto di riferimento. Sua la “pipe” del 7-9, prima che Gunes, oggi abbondantemente sotto i suoi standard (solo due punti dall’attacco), mandi out il primo tempo del 7-10.
Un errore di Lazovic riporta la Turchia a -1 (11-12), ma proprio il suo apporto in posto 4 permette alla Serbia di cominciare a variare un po’ il gioco: due punti per portare la squadra sul 12-14, prima che Popvic metta la sua firma dal centro (12-15).
La gara continua ad avere un andamento ondivago, e a una piccola flessione di Boskovic in attacco corrisponde una nuova rimonta turca, che si porta con Karakurt sul 18 pari. Ancora l’opposta di Novara, in parallela, firma il punto del 21-18. Le turche, però, accusano l’incapacità di mettere pressione nel momento decisivo. Un difetto che si rivelerà decisivo anche nel prosieguo della partita.
Gli errori in ricezione permettono alla Serbia di accorciare sul 21-20, mentre Erdem spreca il set ball sul 24-23, dopo aver murato Boskovic. È dunque la Serbia a spuntarla 26-28 dopo un altro errore di Gunes.
Nel terzo set l’equilibrio regna ancora sovrano: protagoniste ancora le opposte, anche se la Ognjenovic alleggerisce inizialmente la pressione su Boskovic, passando più per il centro. L’ace di Lazovic vale il 7-7, mentre un primo tempo di Rasic manda le serbe avanti (10-9). Boskovic allunga sul 12-14 giocando sul muro, mentre le turche accusano un altro passaggio a vuoto con l’errore di Baladin (13-16).
Dopo il timeout di Guidetti, Ognjenovic torna ad affidarsi solo alla propria opposta: suo il pallone del 15-19, prima che la Turchia trovi un altro break con una pipe di Baladin (18-19). Le turche tornano addirittura avanti con Karakurt (21-20), prima che un errore in battuta regali il set point alla Serbia. Ci pensa Lazovic a capitalizzare con una diagonale.
Fiaccate dalla lunga battaglia, e demoralizzate dall’aver raccolto meno di quanto avrebbero meritato, le turche non scendono praticamente in campo nell’ultimo parziale. La Serbia ha gioco facile, allunga sul 15-8, e chiude con dodici punti di margine a seguito di un muro su Boz (25-13).
Italia-Olanda 3-1
Vittoria convincente dell’Italia di Mazzanti, che magari non brilla come contro la Russia, ma archivia in tempi brevi la pratica Olanda e, con il risultato di 3-1, si regala la finale. Le azzurre partono con qualche problema di efficacia in attacco, ma si trova avanti di due con un muro di Chirichella su Dambrik (8-6).
Pietrini è il solito terminale offensivo letale, mentre un ace della Chirichella ci porta sul 13-10. L’Olanda commette diversi errori, invade con Plaak (16-11), e fatica a passare contro il nostro muro (17-11). Egonu scava un piccolo break personale, portandoci sul 20-13 con una diagonale. Sylla emula la propria compagna di club per il 22-16, mentre la stessa Egonu mette a terra gli ultimi due palloni del set (25-16).
Secondo set per lunghi tratti più agevole rispetto al primo: Italia in grado di costruirsi un margine di vantaggio importante e portarsi sul 16-10 con una pipe di Egonu. Lohuis ricuce qualcosa per la sua squadra, ma Sylla piazza due punti consecutivi per il 20-16.
Ancora Egonu si prende la squadra sulle spalle nel finale e, con un pallonetto, ci manda sul 24-17. Set chiuso dall’ennesimo muro di Chirichella su Buijs.
Nel terzo set le ragazze tornano a fare i conti con molti dei fantasmi che le avevano accompagnate nelle prime fasi di questo Europeo: tanti gli errori in attacco che agevolano il lavoro delle “orange”, e un gioco quasi assente. Plak e Daalderop, nelle fasi iniziali, ci puniscono l’una in pallonetto, l’altra sfruttando le mani del muro. Neanche i cambi di Mazzanti, che inserisce Nwakalor, Gennari e Malinov, riescono a cambiare l’inerzia dell’incontro.
Chirichella ci tiene in scia con un muro su Plak (9-9), ma l’Olanda prende il largo sfruttando i nostri errori: Orro mette un pallone in rete nel tentativo di appoggiarlo di là, mentre Egonu sbaglia in diagonale (9-13). L’Olanda difende ottimamente, e mura prima Pietrini, poi Danesi per il 19-12. Daalderop continua ad essereefficace in attacco, mentre un errore della subentrata Nwakalor ci condanna a una fatica supplementare (15-25).
Nel quarto set la musica è subito diversa: Danesi è implacabile al centro (6-3) e in battuta (8-4). Poi è Egonu, con due attacchi in diagonale e un ace, a scavare il solco (5-14). Chirichella va a segno in fast (9-16), mentre dall’altra parte la sola Daalderop regge le sorti olandesi (12-18).
L’Italia continua a macinare punti dal centro, poi ci pensa Gennari, in diagonale, mette un’ipoteca sull’incontro (22-14). Buijs accorcia leggermente le distanze giocando sulle mani del muro (16-22), ma Egonu (pipe) e Pietrini (lungolinea) pongono la parola fine sul match (18-25). Sarà scontro tra regine d’Europa in finale. Italia e Serbia si contenderanno un altro titolo dopo il Mondiale 2018.
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