Il presidente della UEFA minaccia le città ospitanti che decidessero di organizzare le gare a porte chiuse. In tal caso verrebbero escluse dall’organizzazione dell’evento.
Organizzare l’Europeo 2021 a porte aperte: questo l’obiettivo che si è posto la UEFA per l’estate, con il presidente Ceferin impegnato in prima linea a consentire l’accesso al pubblico negli stadi. Il vertice del calcio europeo è intervenuto oggi nel corso della trasmissione “Sky Sports UK”, all’interno della quale ha rilasciato dichiarazioni piuttosto importanti sulla prossima rassegna continentale:
“Stiamo lavorando a diversi scenari, ma l’unica garanzia che possiamo dare è che l’opzione di giocare qualsiasi partita di Euro 2020 in uno stadio vuoto è fuori discussione”. La richiesta della UEFA è chiara, tassativa: ““Ogni città dovrà garantire che ci saranno tifosi sugli spalti durante le loro partite”.
Una pretesa, quella dell’accesso al pubblico, che rischia di tagliare fuori alcune città inizialmente previste come sedi ospitanti. Tra queste, si legge, sono maggiormente a rischio Dublino e Edimburho. I governi irlandese e scozzese, infatti, mantengono ancora diverse riserve circa l’eventuale via libera agli spostamenti, che potrebbero causare una nuova, ingente, ondata di contagi. L’Irlanda viaggia ora alla media di 524 contagi alla settimana, con un picco di 575 registrato oggi. La Scozia invece si avvicina pericolosamente alla soglia dei 10.000 decessi, col numero dei contagi che si attesta ad oltre 200.000.
Ceferin resta comunque fermo sulla sua posizione: gli Europei si disputeranno alla presenza del pubblico. Nel caso alcune città decidessero di ritirare la propria candidatura, la UEFA ha reso noto che si adotteranno nuove soluzioni. La decisione definitiva è spostata al 20 aprile. Solo allora potremo saperne qualcosa di più.
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