Euro 2032. Italia e Turchia, la FiGC, con a capo Gravina, che si mette in affari con Erdogan per arrivare all’obiettivo di tutta una guida ai vertici del calcio italiano.
L’assegnazione della manifestazione ci sarà il prossimo 10 ottobre, assieme a quella di Euro 2028. Quest’ultima, salvo clamorose sorprese, sarà assegnata a Irlanda e Regno Unito. Manca poco al verdetto e l’UEFA si trova a dover esaminare la candidatura italiana e turca assieme.
Gabriele Gravina, presidente della FIGC dal 2018
La Turchia, dopo la finale dello scorso 10 giugno ad Istanbul, potrà avvalersi di un altro evento ancora più importante. L‘Italia, quindi, potrebbe riportare una manifestazione internazionale a distanza di quarantadue anni dall’ultima, ovvero Italia 1990.
Nello stesso periodo di tempo ci sarà un incentivo in più per svecchiare gli impianti in Italia. Tutti datati di prima del 1990, tranne che per due in particolare, l’Allianz Stadium di Torino e la Dacia Arena di Udine. Ora si sta rinnovando anche il Gewiss Stadium di Bergamo. Ma sono ancora poche le società che hanno messo le mani nel portafoglio per avviare le ristrutturazioni.
Euro 2032, l’Italia assieme alla Turchia
L’Italia ha deciso di candidarsi assieme ad un altro paese, dopo che aveva paventato l’idea di correre da sola per ospitare l’Europeo nel 2032.
La FIGC, in una nota, ha affermato quanto segue: “la condivisione di eventi di tale portata rappresenta, da un lato, una via per il coinvolgimento diretto di un numero più elevato di appassionati e, dall’altro, la ricerca di una progettualità ancora più efficiente e sostenibile”.
Lo stesso presidente Gravina ha voluto ribadire l’importanza di questa soluzione congiunta, ormai attuato negli ultimi dieci anni:
“Siamo di fronte ad una svolta storica che ha come obiettivo la valorizzazione del calcio continentale. Il progetto, oltre ad avvicinare due realtà consolidate nel panorama calcistico europeo, esalta i valori di amicizia e cooperazione, coinvolgendo due mondi contraddistinti da profonde radici storiche, due culture che, nel corso dei millenni, si sono reciprocamente contaminate influenzando in maniera sostanziale la storia dell’Europa mediterranea. Il calcio vuole essere un ponte ideale per la condivisione delle passioni e delle emozioni legate allo sport”.
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