Tarcisio Burgnich, ex calciatore della Grande Inter e Campione d’Europa con la Nazionale Italiana di Ferruccio Valcareggi, ha raccontato il suo passato e ha espresso la sua opinione sul big match di Domenica sera tra Inter e Juventus in esclusiva ai microfoni di StadioSport.it
Tarcisio Burgnich grande terzino destro degli anni 60 e 70. Protagonista con l’Inter del Mago Helenio Herrera ci racconta la sua carriera e parla anche del campionato attuale, che vede la grande sfida in questo weekend tra Inter e Juventus.
Lei debutta in Serie A con la maglia dell’Udinese e poi si trasferisce alla Juventus di Boniperti, Charles e Sivori. Come descriverebbe questi tre calciatori?
B: “Erano dei grandi, tutti e tre hanno fatto delle belle pubblicità al calcio, perché erano veramente molto bravi. Erano le prime donne del campionato Italiano dell’epoca”.
Dopo una stagione al Palermo lei passa all’Inter, com’è stato l’impatto con l’ambiente neroazzurro?
B: “E’ stato un impatto abbastanza valido, siamo riusciti ad ottenere anche dei buoni risultati, nonostante in quel periodo almeno all’inizio la squadra non aveva nomi allettanti. Era un bel gruppo di calciatori anche abbastanza giovani”.
Lei tra le varie vittorie che la Grande Inter ha collezionato quale ricorda con più piacere, forse la prima Coppa dei Campioni contro il Real Madrid?
B: “Eh beh certo, mettere sotto una grande squadra come il Real Madrid non era facile ed era anche un’occasione perché dominavano l’Europa e il Mondo”.
Tra i vari calciatori del Real Madrid c’erano Puskas e Di Stefano, possiamo dire che erano i suoi idoli?
B: “Eh certo, erano in quel periodo tra i migliori giocatori del mondo. Certo c’erano pure argentini e brasiliani forti, ma quelli che erano al Real Madrid erano superiori”.
Il suo allenatore era Helenio Herrera, come lo descriverebbe ora ad un giovane?
B: “Era uno che pretendeva molto, guardava soprattutto la serietà negli allenamenti. Se in partita facevi bene ti aiutava, ma se non lo facevi ti metteva da parte senza tante scelte, non si faceva problemi “.
Lei affronta nella Coppa dei Campioni del 1965 un altro grande del calcio dell’epoca, Eusebio…
B:” Sì, era uno di quei 4/5 calciatori che dominavano le prime pagine sul calcio”.
Lei poi tra club e Nazionale ha affrontato anche Pelè…
B: “Sì, quando c’era da marcare Pelè o contro il Santos o contro la Nazionale Brasiliana lo marcavo sempre io. Marcarlo era il massimo, Pelè era il massimo, aveva tutto, la corsa, la tecnica, potenza. Era il più grande di allora”.
Lei ha vissuto uno dei periodi più belli della storia della Nazionale Italiana, cosa ricorda dell’europeo del 1968 vinto dall’Italia?
B: “Possiamo dire di aver ottenuto un ottimo risultato anche con una squadra abbastanza giovane. Quella non era una Nazionale che aveva vinto, ma grazie a quei calciatori giovani ottenemmo grandi risultati sia a livello Europeo che Mondiale”.
Nel Mondiale di Messico 70, lei segna un gol nel 4-3 nella mitica partita dell’Azteca contro la Germania . Cosa ricorda di quella fantastica partita?
B: “Fu un grande risultato mettere sotto la Germania, era uno dei migliori risultati che si potessero ottenere. Infatti poi quella Germania dominò sia l’Europeo che il Mondiale successivi”.
Quei tempi supplementari hanno inciso sicuramente, ma lei crede il Brasile fosse più forte dell’Italia?
B: “No, anche perché le partite precedenti e anche con il Brasile abbiamo fatto bene, certo poi loro avevano degli ottimi giocatori”.
Ha avuto tanti compagni di squadra forti, c’era qualcuno che magari in allenamento la impressionava più degli altri?
B: “Erano tutti ottimi calciatori e anche professionalmente si sono sempre comportati molto bene, sia quelli della Nazionale, che quelli dell’Inter“.
Dopo 12 anni (476 presenze e 7 gol), tante vittorie ( 5 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali) lascia l’Inter e si accasa al Napoli dove cambia ruolo. Che ricordi ha della sua esperienza al Napoli dove tra l’altro vince una Coppa Italia ?
B: “Ricordo benissimo quell’esperienza, avevamo un buon allenatore, cioè Vinicio. Abbiamo fatto bene soprattutto il primo anno lottando per lo scudetto. Vinicio era un allenatore nuovo, con nuove idee, perché si giocava a zona, mentre prima nell’Inter si giocava con le marcature. Vinicio aveva una concezione del calcio diversa da Herrera“.
Lei ha marcato tanti calciatori in carriera, quale fu il più difficile da marcare?
B: “Pelè, lui non giocava molto da punta, lui partita da centrocampo e di conseguenza mi creava dei problemi. Se uno gioca in area gli fai la marcatura, ma se parte da centrocampo è già più difficile. Non è facile poi marcarlo nella sua metà campo e non concedere spazio, lui svariava andava da destra a sinistra e viceversa”.
Lei ha giocato anche contro Johan Cruijff…
B: “Si, lui era un pochino più facile da marcare di Pelè, perché lui partiva più avanti, dalla trequarti avversaria, mentre Pelè partendo da dietro creava più problemi e non potevi marcarlo nella sua metà campo”.
Dopo intraprende la carriera di allenatore, ed è ricordato tra le varie esperienze al Catanzaro, la prima stagione.
B: “Lì mi sono divertito, avevamo dei giocatori bravini e abbiamo ottenuto dei buoni risultati (8° posto) con quella squadra”.
Che cosa cambia tra l’essere calciatore e fare l’allenatore?
B: “Cambia completamente, devi dare delle altre risposte, sia al calciatori, ma anche verso i dirigenti, il presidente e il pubblico. E’ stato bello dare soddisfazioni ai tifosi di piazze come Napoli da calciatore e Catanzaro come allenatore”.
Domenica ci sarà Inter-Juventus, lei come la viveva da calciatore ?
B: “Era molto importante per me, anche perché prima ero stato alla Juventus, ma per me come per tutti i miei compagni era importante ottenere risultati con l’Inter, non badavo al mio passato con la Juventus. All’epoca era più sentito il derby di Milano e la sfida con la Juventus? La partita con la Juventus era un’altra partita rispetto al Derby, era il massimo per l’Inter ottenere risultato, io specialmente ero innamorato della mia Inter”.
Lei crede che la lotta scudetto sarà tra Inter e Juventus, oppure pensa che il Milan possa essere la sorpresa?
B: “Io credo che il Milan abbia qualcosa in più da dire rispetto a Juventus e Inter“.
Sul pronostico tra Inter e Juventus?
B: “Spero che vinca l’Inter, anche perché lì ho passato tanti anni, la Juventus magari vince, ma mi interessa di meno dell’Inter“.
Quest’anno ci sarà pure l’Europeo, come vede la Nazionale di Mancini?
B: ” La Nazionale l’anno passato ha giocato poco, speriamo che questi calciatori riescano ad ottenere dei risultati, anche se è difficile, in Europa ci sono squadre che possono metterci sotto”.
La Nazionale di Mancini è giovane, invece ai suoi tempi c’era il blocco di Milan e Inter che avevano vinto tutto negli anni 60…
B: “Sì, all’ epoca Milan, Inter e Juventus dominavano in campo Italiano. Grazie al dominio delle squadre Italiane in Europa (4 Coppe dei Campioni negli anni 60, 2 del Milan e 2 dell‘Inter), possiamo parlare di periodo massimale del calcio Italiano”.
Luca Meringolo © Stadio Sport
Riproduzione consentita solo previa citazione della fonte Stadiosport.it
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.