Ieri è stato promulgato il primo DPCM del Governo Draghi, contenete misure restrittive che saranno in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, investendo dunque l’intero periodo pasquale. Nel nuovo decreto ministeriale rimangono salde le principali misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19: obbligo di indossare la mascherina all’aperto, coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00, distanziamento sociale e divieto di assembramenti.
Permane anche la suddivisione delle regioni in fasce di colore (rosso, arancione e giallo, con l’unica eccezione della Sardegna diventata zona bianca), determinate da un algoritmo in base all’incidenza del virus in ogni singola zona.
Andiamo ora ad analizzare le restrizioni contenute nel nuovo DPCM per capire, eventualmente, cosa cambia rispetto alle disposizioni attualmente in vigore.
Spostamenti tra regioni vietati fino al 27 marzo
“Fino al 27 marzo 2021, sull’intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”.
Si legge così nel testo del nuovo DPCM che, di fatto, impedisce qualsiasi spostamento tra regioni, se non motivato da evidenti ragioni di salute o lavorative, sino al prossimo 27 marzo. Inoltre, per chi risiede in zona arancione è fatto divieto di spostarsi dal proprio comune se non per i motivi di cui sopra, mentre per chi si trova in zona rossa “Sono sconsigliati tutti gli spostamenti”.
Bar e ristoranti: sì all’asporto oltre le 22, ma solo per le enoteche
Per ciò che riguarda i bar e tutti gli altri esercizi di ristorazione, la novità più importante riguarda il consenso all’asporto, oltre le ore 22:00, “dalle enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande”. Resta il divieto di consumazione sul posto, mentre bar e ristoranti rimangono aperti solo in zona gialla, con i primi che potranno effettuare l’asporto fino alle ore 18:00 e i secondi che ne avranno licenza fino alle 22:00. Sempre consentita la consegna a domicilio. In zona arancione e rossa bar e ristoranti restano chiusi.
Centri commerciali chiusi nei festivi e prefestivi
In zona gialla ed arancione sono aperti i negozi. Nei festivi e prefestivi “Restano chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie”.
In zona rossa restano chiusi i centri di cura per la persona (barbieri, parrucchieri e centri estetici), oltre ai negozi di abbigliamento e alle gioiellerie. Chiusi i mercati, tranne quelli per la vendita di generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici.
Seconde case e visite a parenti ed amici
Il nuovo DPCM prevede la possibilità di raggiungere le seconde case, purché queste si trovino in zona gialla o arancione e, a raggiungerle, sia un nucleo di persone conviventi. Non ci si può recare, infatti, in una seconda casa con parenti e amici. Bisogna essere in grado di attestare il possesso di un’eventuale seconda casa attraverso il contratto di acquisto o di locazione, comunque antecedente al 14 gennaio 2021. Chi vive in zona rossa non può comunque raggiungere la seconda casa, anche se questa si trova in zona gialla, arancione o bianca.
Per quanto riguarda visite a parenti e amici cadono le restrizioni per la zona bianca. Chi si trova in zona gialla può far visita a parenti e amici dalle 5:00 alle 22:00, entro i confini della propria regione e con un massimo di due persone oltre a quelle già conviventi nell’abitazione. Siu possono portare con sé minori o disabili conviventi. Chi risiede in zona arancione ha sostanzialmente gli stessi diritti, ma può muoversi solo all’interno del proprio comune. È vietato fare visita a parenti e amici se si è in zona rossa.
Chiuse palestre e piscine. Riapertura possibile per teatri e cinema
Per ciò che riguarda i centri di attività ricreativa, palestre e piscine restano chiuse fino a nuova disposizione. Piccolo spiraglio per teatri e cinema, che potrebbero riaprire il 27 marzo in base all’andamento della curva epidemiologica. Se così fosse, l’ingresso del pubblico verrebbe comunque contingentato a un massimo del 40% della capienza e 400 unità in luoghi aperti, 200 in sale chiuse.
In zona gialla e arancione resta consentita l’attività motoria di base e quella svolta all’aperto presso circoli sportivi, pubblici e privati. In zona rossa si potrà effettuare solo attività fisica a livello individuale, nei pressi della propria abitazione e con indosso i dispositivi di protezione (mascherine).
Capitolo scuole: chiusura totale in zona rossa
Capitolo scuole: si è deciso di vietare l’attività in presenza, in istituti di qualsiasi ordine e grado, almeno in zona rossa. In zona gialla e arancione la decisione di chiudere le scuole è affidata alla discrezione dei Presidenti di regione, che possono attuare un simile provvedimento ove la diffusione di varianti ad alto tasso di contagiosità, o resistenti ai vaccini, suggeriscano l’adozione di misure più stringenti. Ove, inoltre, vi sia un’incidenza del virus superiore a 250 contagi ogni 10.000 abitanti.
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